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ITALIACrollata la Domus di Pompei, le immagini del disastro

06.11.10 - 21:40
Keystone
Crollata la Domus di Pompei, le immagini del disastro

POMPEI - Aveva resistito in parte alle eruzioni dell'ora silenzioso Vesuvio la Schola Armaturarum Juventis Pompeiani, ma nulla ha potuto contro l'incuria, la pioggia, la manutenzione carente e, forse, sbagliata. Alle prime ore del mattino, sotto il peso di un tetto in cemento armato e le infiltrazioni d'acqua dovute alla pioggia, la Domus dove si allenavano gli atleti dell'antica Pompei si è sbriciolata lasciando su via dell'Abbondanza, dove si affaccia, un cumulo di detriti, uno spezzone di muro e tanti dubbi e polemiche. E ora chiarezza chiede, con forza, il Capo dello Stato che definisce la vicenda una vergogna per l'Italia.

Il sindaco di Pompei, Claudio Alessio, accusa: un crollo annunciato. E aggiunge: "È colpa di un intero sistema che ha sottovalutato questo grande patrimonio che sono gli scavi di Pompei. Dopo i rifiuti - dice ancora - daremo nuovamente un'immagine negativa dell'Italia". E i turisti? Sia italiani che stranieri hanno notato poco o nulla di quanto accaduto oggi negli scavi. La direzione ha prontamente disposto un percorso alternativo e l'area interessata dal crollo è stata resa inaccessibile, anche alla vista, con dei teli bianchi posti sulle transenne.

Una batosta, per quanti considerano gli scavi di Pompei uno dei più importanti siti archeologici del mondo. "Sono in giro da stamattina", ha detto Giovanna, negli scavi da qualche giorno con carta e matita per disegnare le meraviglie che ospita. "I più incuriositi sono stati i turisti stranieri, trattenutisi nei pressi della Schola insieme ai cineoperatori delle emittenti tv per strappare qualche fotogramma del crollo, forse da mettere sul web, dove già ci sono foto e qualche breve filmato del disastro, che sta facendo il giro del mondo.

"Non ci siamo accorti del crollo - dicono un gruppo di ragazzi napoletani all'uscita Porta Marina Superiore degli scavi - siamo venuti qui per mostrare alla nostra amica asiatica questo meraviglioso museo all'aperto che è Pompei". Solo qualcuno, commenta negativamente lo stato in cui si trovano gli scavi mentre, per la maggior parte, il sito continua a rimanere, nonostante la poca attenzione che gli viene rivolta, "una delle bellezze più importanti e interessanti del mondo antico".

Di fondamenta indebolite parla l'ex sovrintendente Giuseppe Proietti e Roberto Cecchi, segretario generale del Ministero per i Beni Culturali, che chiede "risorse adeguate per provvedere a quella manutenzione che, ormai da mezzo secolo, non si fa piu"'. "Da tempo gli scavi soffrono di manutenzione approssimativa, non puntuale, e praticata con materiali inappropriati e tecniche errate", tiene a precisare Nino Sorrentino, da 35 anni guida turistica e rappresentante sindacale della Cisl. Sorrentino punta il dito contro la gestione della sovrintedenza definendola "peggiorativa rispetto a quella commissariale di Marcello Fiori". Pur non essendo aperta al pubblico, secondo Antonio Irlando, presidente dell'Osservatorio Patrimonio Culturale, è stata solo questione di fortuna se "non c'è scappato il morto". A crollare, infatti, è stato un fronte di 12 metri con massi e pietre di grosso taglio rotolate fino a occupare buona parte del tratto di via dell'Abbondanza sul quale la Schola si affacciava.

L'edificio si pensa fosse stato costruito negli ultimi anni di vita di Pompei, prima che l'eruzione del Vesuvio seppellisse di cenere e lapilli la città. La dimora fungeva da luogo di riunione di un'associazione a stampo militare, dove con tutta probabilità i giovani pompeiani si allenavano alla lotta e alle arti gladiatorie. Allo stesso tempo, viste le caratteristiche architettoniche, la Schola fungeva da deposito per le armi.

E ora? Tutto è sparito mentre si cerca di rimettere insieme i pezzi della domus e divampano le polemiche.

ATS
 

Foto d'apertura: Keystone

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