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INTERVISTAAndare ad un concerto e ritrovarsi al buio

13.12.13 - 07:27
Dicono abbiano un effetto disorientante e incantevole, rilassante e carico di emozioni: sono i "Concerti al buio".
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Andare ad un concerto e ritrovarsi al buio
Dicono abbiano un effetto disorientante e incantevole, rilassante e carico di emozioni: sono i "Concerti al buio".

LOCARNO. Un concerto che di ordinario non ha nulla: dalla scelta dei brani agli strumenti, dall’ambientazione agli accompagnatori. Sono gli eventi musicali tenuti da Sandro Schneebeli (chitarra) e da Bruno Bieri (voce e strumenti svizzeri), in un Teatro Paravento di Locarno che, per l’occasione, sarà vestito completamente di nero. Stiamo parlando dei Concerti al buio, i quali offriranno musica inconsueta, meditativa e divertente, nel buio più totale, per percepire la musica con intensità diversa. Abbiamo chiesto a Sandro Schneebeli di svelarci qualche cosa in più.

La musica si ascolta con l’udito e il cuore, qual è quindi il ruolo della vista?
"
Senza la vista si hanno meno distrazioni, è un modo diverso di vivere un concerto. In questo caso però gli occhi sono comunque importanti, perché si possono tenere aperti e, anche se non si vede nulla, si rimane tranquilli. Si viene accompagnati al posto da persone cieche, cosa che permette di prepararsi psicologicamente allo spazio, di affidarsi al buio".

Vi muoverete anche nello spazio: come interagisce con il pubblico la distanza della musica?
"Mancando punti di riferimento visivi il suono è libero di fare il suo viaggio verso lo spettatore, dunque la distanza viene percepita in modo diverso, e cambierà anche a dipendenza dello strumento suonato. Dopo un’ora l’accensione di una candela stravolgerà ancora una volta questo rapporto, oltre che a far comprendere la vera potenza di una fiammella".

Cosa vuol dire per voi musicisti suonare al buio?
"Anche io ascolto in modo diverso ciò che suono, oltre che ad essere più rilassato e naturale, proprio perché nessuno può vedermi. Resta un po’ complicato comunicare con l’altro musicista in quanto non possiamo darci segnali visivi. Siamo comunque un duo molto affiatato, e questo scambio fluisce magicamente attraverso segnali acustici".

Anche la scelta dei brani sembra tutto fuorché casuale; su quale base sono stati scelti?
"Abbiamo voluto creare degli ambienti particolari, dei tappeti sonori su cui viaggiare. Portiamo il pubblico dalle Alpi svizzere al deserto più lontano passando attraverso l’India. Queste diverse sonorità intendono stimolare il pubblico affinché ognuno possa svolgere il suo viaggio, che per alcuni potrà essere pieno di colori mentre per altri intimo e raccolto".

Lo spettacolo è adatto a tutti?
"Certo, dai 10 anni in su. Dai concerti al buio ho sempre ricevuto feedback incredibili, reazioni molto forti, gente che si è detta molto sorpresa: è un’esperienza che si vive sia dentro che fuori se stessi".

Cosa ci si può spettare?
"La sorpresa! Noi vedenti diamo tutto per scontato mentre, attraverso questa esperienza, si potrà capire quante cose ci lasciamo sfuggire, non sentiamo o non vi poniamo più la giusta attenzione. Per una volta saranno delle persone cieche ad accompagnare il vedente nel loro mondo fatto di buio, un buio che si riempirà di sensazionali emozioni".

I Concerti al buio si terranno sabato e domenica, alle 18 e alle 21, presso il Teatro Paravento di Locarno. Riservazioni allo 076.488.01.22 o a info@nevemusic.ch.

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