Cerca e trova immobili

CANNESVon Trier attacca la stampa: "Antichrist l'ho fatto per me, mica per voi"

18.05.09 - 15:45
Keystone
Von Trier attacca la stampa: "Antichrist l'ho fatto per me, mica per voi"

CANNES -  "Non mi devo giustificare con voi, io lavoro per me, non ho fatto un film per voi, ma per me stesso": parte male, con queste parole di Lars Von Trier, l'incontro con la stampa internazionale per Antichrist, film in concorso alla 62/a edizione del Festival di Cannes, che ieri sera ha avuto una brutta accoglienza alla prima proiezione stampa.

E nonostante gli applausi iniziali e solo qualche lieve dissenso nell'incontro stampa, il regista danese incappa anche in una gaffe. Al giornalista che gli chiedeva con una certa ironia perché il film, per le caratteristiche horror, non fosse stato dedicato a Dario Argento piuttosto che ad Andrei Tarkovskj, il teorico di Dogma prima ha scosso la testa per far capire che non sa proprio chi sia il regista di cui si sta parlando e poi, ignorando probabilmente che la figlia di Dario, Asia, è in giuria, ha sussurrato: "Argento chi?".

Antichrist - coprodotto dall'italiana Lucky Red che lo distribuirà il 22 maggio con la Keyfilms - ha come protagonisti Charlotte Gainsbourg e Willem Dafoe, una coppia in lutto che si ritira a Eden, capanna isolata nei boschi, per cercare di ricucire il rapporto. Al contrario, la loro relazione prenderà una deriva tragica con scene di sesso forti e soprattutto con sequenze sadiche degne del miglior horror (tra le più crude quella in cui la Gainsbourg si taglia il clitoride con una forbice).

Von Trier, comunque, nell'incontro stampa a Cannes si difende come un leone attaccando con l'arma che conosce meglio: l'ironia. Intanto, dice a un certo punto: "non volevo trasmettere nessun messaggio a nessuno". E ancora, commentando la necessità della scena dell'infibulazione: "in questo film non c'é nessuna logica, ma è solo un lungo sogno troppo nero su colpevolezza e senso di colpa. E, allora, secondo me quella scena ci stava tutta".

I giudizi prevalentemente negativi sul suo film da parte della stampa internazionale sembrano interessargli davvero poco: "non penso mai al pubblico quando faccio un film. Cosa mi importa del giudizio negativo della stampa, vuol dire che il film comunque ha toccato qualcosa".

Von Trier ribadisce poi come Antichrist, ispirato a Strindberg, sia nato dopo un suo lungo periodo di depressione e di terapia psicanalitica, ma ci tiene a sottolineare: "non è un film sulla mia terapia, ma esattamente il contrario. E' stata piuttosto la routine di fare un film che per me ha costituito la terapia".

Infine, un giornalista gli chiede se davvero si senta il regista più importante del mondo: "altri registi credo - replica con estrema ironia il regista danese -, pensano di se stessi la stessa cosa. Anche se non ci posso mettere la mano sul fuoco".

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE