Cerca e trova immobili

LOCARNO - PARDO 2016Seta, miele e intrighi amorosi

10.08.16 - 09:06
La denuncia sociale riesce a passare tra le fitte trame di balli e ricche pietanze - Il film egiziano in concorso Al Ma’ wal Khodra wal Wajh El Hassan piace
Seta, miele e intrighi amorosi
La denuncia sociale riesce a passare tra le fitte trame di balli e ricche pietanze - Il film egiziano in concorso Al Ma’ wal Khodra wal Wajh El Hassan piace

LOCARNO - Sembra che Bollywood sia approdata in Egitto: sin dalle prime battute del film siamo inondati di colori, musiche, balli, anche ondeggianti, mimiche sensuali, forme morbide e volti maschili spigolosi, sete colorate e abiti sgargianti. Il cibo speziato e i suoi profumi sembrano pervadere tutta la sala attraverso un forte potere evocativo.

Immagini quasi pirotecniche, ritmo incalzante, donne scatenate, istanti dove rivalità e complicità si intrecciano, uomini onesti lavoratori o uomini malandrini, interessi di potere contro onestà. Il regista è Yousri Nasrallah, allievo del celebre Yussef Chahine, l’uomo che ha portato il cinema d’Egitto nel mondo e che Locarno ha ricordato nel 2008, anno della sua morte.

L’allievo Yousri Nasrallah ha ereditato dal maestro scomparso non solo la robusta capacità di raccontare storie e di comunicarle alla più ampia platea possibile, ma anche il gusto per il racconto sociale, volto a denunciare le ingiustizie ai danni dei meno abbienti. Se Al Ma’ wal Khodra wal Wajh El Hassan (Brooks, Meadows and Lovely Faces) è un'allegra commedia sul cibo, l'amore e il piacere di vivere, condita alla maniera bollywoodiana, non manca la sottile ma pungente critica sociale: matrimoni combinati, giochi di potere, corruzione, violenza, sopraffazioni, rigidi codici sociali, intrecci politici, speculazioni.

Al ma’ wal Khodra wal Wajh El Hassan racconta la storia di Yehia e dei suoi figli Refaat e Galal, che gestiscono una società di catering specializzata in ricevimenti. La nipote Karima è promessa sposa a Refaat, ma lei ama un altro. E anche Refaat in realtà è disinteressato a Karima: è e innamorato di Shadia, donna divorziata, appena tornata dagli Emirati Arabi.

Quando nel film la vede scendere dall’auto, il suo sguardo è letteralmente catturato da quella sublime visione. E quando le cucina un piatto di carne che deve essere abbinato al timo e suo fratello gli propone di sostituirlo con il coriandolo – “Tanto non capirà nulla e non sentirà la differenza” - Shadia dopo il primo cucchiaio riconsegna il cibo: “Qui ci vuole il timo”. E su Refaat – onesto, generoso ma analfabeta - torna a splendere il sole. In fondo anche la bella Shadia, abile nel tessere complicità femminili, è attratta da Refaat, ma l’età e soprattutto il rango sociale fanno la differenza. Di tutt’altra pasta, invece, il giovane e narcisista Galal, in passato marito della sorella di Karima, che perde la testa per ogni ragazza che incontra.

Nel corso di una festa (di matrimonio, ovviamente) tutti i nodi arrivano al pettine. Le violenze, gli interessi, l’evirazione di un giovane colpevole di amare una ragazza riservata ad altri. Ogni riferimento a fatti tragici come il caso Regeni è voluto, e soprattutto il film si conclude con una satira verso Abd al-Fattah al-Sisi, presidente - dittatore dell'Egitto.

Al Ma’ wal Khodra wal Wajh El Hassan è un film energico immediato, costruito su schemi narrativi primari. Pur aggiornato alla contemporaneità del suo paese, ci riporta a un cinema che forse abbiamo dimenticato. Il lavoro di Yousri Nasrallah è soprattutto il frutto della ricca tradizione del cinema del Nilo, il più vecchio del mondo arabo.
 
“Racconto storie d’amore. Faccio film non per uccidere, ma per evitare la morte”. Questa frase del regista egiziano, ricorda il direttore del Festival del Film Carlo Chatrian, è del 1995, “ma si adatta perfettamente al film di Yousry Nasrallah. Chatrian, dalle colonne del PardoLive, ha mostrato di apprezzare “questo racconto che nell’arco temporale di un matrimonio dispiega una visione critica della società egiziana: non solo perché mette in evidenza connivenze tra potere politico, militare e imprenditoria ma anche perché mai come qui la gioia di vivere dei personaggi fa i conti con un’atmosfera di repressione che aleggia oltre i margini dell’inquadratura”.

E aggiunge. “Nasrallah ha la forza (morale) di far sentire la violenza senza lasciarla entrare in campo: il suo film resta un omaggio a una società che ancora si pensa libera, che non vuole rifiutare di ballare, che ancora si vuole abbandonare ai giochi di seduzione. Sarà per questo che i suoi travelling capaci di raccordare i passi degli amanti ci appaiono necessari ed eleganti, moderni e politici come non mai”.

In conferenza stampa Yousry Nasrallah ha detto: “Io sono nato sotto una dittatura e ancora ci vivo, per cui sono un sovversivo perché la dittatura mi è nemica». La commedia è allegra, dirompente e coinvolgente, finché non travolge la vita di tutti. Gli attori sono davvero bravi, capaci di caratterizzare bene il personaggio che interpretano. Ma soprattutto bravo, ancora una volta, Nasrallah.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE