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ZURIGONatalie Portman: “Ho imparato a gestire la superficialità di Hollywood”

07.09.15 - 06:00
Dopo due anni di assenza, Natalie Portman torna sul grande schermo in “Knight of Cups”. In un’intervista ci ha raccontato la sua vita, il film e la maternità
Natalie Portman: “Ho imparato a gestire la superficialità di Hollywood”
Dopo due anni di assenza, Natalie Portman torna sul grande schermo in “Knight of Cups”. In un’intervista ci ha raccontato la sua vita, il film e la maternità

ZURIGO - Dopo due anni di assenza, Natalie Portman torna sul grande schermo in “Knight of Cups”. In un’intervista ci ha raccontato la sua vita, il film e la maternità.

"Knight of Cups" è il primo film che ha girato dopo la nascita di suo figlio. La maternità ha influenzato la sua recitazione?

Non so se ha cambiato qualcosa, ma questi due anni di pausa mi hanno dato molto. Quando si vive una tale esperienza, che ti cambia la vita, dentro ti trovi un sacco di emozioni. E questo ha reso sicuramente tutto più intenso.
Che cosa sapeva prima di girare sul progetto?

Non molto, il regista mi ha parlato solo del mio personaggio e della “relazione” che avrei avuto con Christian Bale. Del resto, non sapevo nulla. Da parte mia, fiducia e apertura sono stati due elementi indispensabili.

Per lei qual è il tema del film?

Si tratta di un uomo che è alla ricerca di qualcosa, senza realmente sapere cosa sia. Non conosce il suo obbiettivo, e questo è probabilmente il dilemma dell'uomo moderno.

Cosa vuole dire?
Siamo alla ricerca di appagamento e ci viene detto che possiamo trovarlo nell’approvazione e nel benessere. Pur sapendo che non è vero non abbiamo ancora idea di come possiamo riempire il vuoto che c’è in noi.

Si è già sentita così nella sua carriera?

Sì, assolutamente. Conosco la sensazione, quando ti trovi con gli occhi sgranati a una festa di Hollywood e ti rendi conto, tornando a casa, che non c’è stata una persona con la quale hai avuto una conversazione significativa.

Hollywood può essere molto superficiale. Come si gestisce questo aspetto?

Sono in questo universo fin dalla mia infanzia. Si impara semplicemente a ignorarlo il più possibile.

Come è la sua vita oggi a Parigi, lontano da Hollywood?

Parigi è una città da sogno. Le persone mi hanno accolto a braccia aperte. È un vero privilegio vivere in mezzo a tanta cultura. Andiamo al museo, al balletto, all'opera. Per queste cose Parigi è il posto migliore al mondo.

In che cosa è diversa da Los Angeles?

Oh Dio, potremmo parlare per tutto il giorno. In ogni angolo Parigi ha una libreria, qualcosa che difficilmente si trova in America.

E le persone?

L'approccio sociale è molto diverso. I francesi hanno un sacco di regole. Devi dire "buongiorno" a tutti. Mio marito è francese e mi ha insegnato, è stato molto utile. 

Dove si sente veramente a casa?

Ho la fortuna di potermi sentire a casa in molti posti. La mia famiglia è la mia casa, non importa dove ci troviamo.

È molto impegnata nella difesa dei diritti umani e dell’ambiente. Sente l'effetto del suo lavoro?

Sì, certo. Si sa che le organizzazioni ottengono più soldi se una celebrità è impegnata in una causa. E questo mi soddisfa molto. Ci si sente vuoti se si è richiesti solo sul tappeto rosso, o per indossare un vestito. O se qualcuno ti dice che sei così magra anche se hai appena avuto un bambino. È bello essere in grado di parlare di qualcosa che ha meritato e merita attenzione.
Catharina Steiner

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