Cerca e trova immobili

CINEMAFestival di Roma, vincono le favelas di Trash

25.10.14 - 21:39
Arriva l'addio dal sapore amaro del suo direttore artistico Marco Muller
Festival di Roma, vincono le favelas di Trash
Arriva l'addio dal sapore amaro del suo direttore artistico Marco Muller

ROMA - Vincono la spazzatura piena di speranza di Trash di Stephen Daldry; 12 Citizens, rifacimento in salsa cinese del classico di Sidney Lumet La parola ai giurati; Haider di Vishal Bhardwaj adattamento di Amleto di Shakespeare e, per l'Italia, la leggerezza ottimista dei fuori sede pisani di Fino a qui tutto bene di Roan Johnson. Questo il voto del pubblico della nona edizione del Festival di Roma che si è chiuso stasera con un punto interrogativo sul suo futuro (il cda scade a dicembre). Voto elettronico che ha assegnato questi Marco Aurelio d'oro nelle rispettive categorie di Gala, Cinema d'oggi, Mondo genere e Cinema Italia. Tutti premi nel segno di una certa eterogeneità.

Ma a prendere riconoscimenti sono, tra gli altri, anche il documentario Looking for Kadija di Francesco G. Raganato ambientato in Eritrea. E per la Camera d'Oro miglior opera prima premi a Escobar: Paradise Lost (Gala), a Laura Hastings-Smith produttore di X+Y di Morgan Matthews (Alice nella città) e, infine, una menzione speciale è andata a Last Summer di Lorenzo Guerra Seragnoli (che ha vinto anche due premi collaterali).

Questo per quanto riguarda i riconoscimenti consegnati stasera nella Sala Sinopoli dell'auditorium in una serata condotta da Nicoletta Romanoff e con un parterre dove spiccava la presenza del presidente del Senato Pietro Grasso.

Tra i momenti salienti della serata, la dedica al Brasile di Daldry. Il regista britannico ha donato il premio in denaro a una associazione a sostegno delle famiglie delle favelas, cosa che ha subito prodotto il raddoppio dell'assegno da parte di Luigi Abete della Bnl, main sponsor della manifestazione. Da lui un appello a non remare contro questo festival ("c'è troppa gente che fa cortocircuiti" ha detto), e anche il suo forte basta a parlare ancora di festa e festival "le due cose possono convivere insieme senza problemi".

In questa edizione, che sembra aver registrato un leggera flessione in quanto a incassi (mancano ancora i conteggi di oggi e domani), arriva però certo l'addio dal sapore amaro del suo direttore artistico Marco Muller. È lui a chiudere la serata, prima ringraziando tutti, sostenitori politici e sponsor e poi ricordando come in questi tre anni si è dovuto adattare alla varie filosofie del festival-festa. "Questo è il mio ultimo anno - dice -. Arrivederci Roma, arrivederci Italia".

La dedica più bella e sicuramente più originale? Quella di Gaetano Di Vaio che nel ricevere il premio Doc/it per il suo documentario Largo Baracche lo ha dedicato all'ex moglie:" che mi ha aiutato tanto nei momenti difficili della vita". Daldry, telefono in mano, ha detto: '"sto cercando di mandare un sms ai tre ragazzini brasiliani, forse lo sanno già e stanno festeggiando".

ats

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE