Cerca e trova immobili

ZURIGOSicurezza dei dati online: 1 svizzero su 3 ha timore

26.11.15 - 08:03
Ci si fida maggiormente delle banche e delle autorità, meno dei social media e dei siti di appuntamento
Sicurezza dei dati online: 1 svizzero su 3 ha timore
Ci si fida maggiormente delle banche e delle autorità, meno dei social media e dei siti di appuntamento

ZURIGO - Secondo l’Indice sulla fiducia nella tutela dei dati di comparis.ch, prima degli attacchi terroristici di Parigi le persone si sentivano minacciate come non mai dall’abuso di dati da parte dei servizi segreti. Il livello di fiducia più alto va alle banche (7,5 punti) che si attestano davanti alle autorità (7,3 punti), il più basso alle piattaforme dei social media (3,3 punti) e ai siti di appuntamenti (2,8 punti).

A che livello è la fiducia degli svizzeri nel complesso nei confronti della sicurezza dei loro dati? Per il calcolo dell’Indice sulla fiducia nella tutela dei dati, ormai alla sua terza pubblicazione, il servizio di confronto internet comparis.ch ha preso in esame in generale la percezione di essere sorvegliati quando si naviga su internet e la sensazione di sicurezza quando si inseriscono dati personali in rete.

Nel calcolo l’Indice ha tenuto anche conto della fiducia in vari servizi online nell’ambito del trattamento dei dati personali e della sensazione soggettiva di minaccia di abuso di dati da parte di determinati attori. I risultati mostrano che, su una scala da 1 a 10, il valore complessivo dell’indice si attesta su 5,4 punti, segnalando un peggioramento minimo dello 0,1 rispetto al 2014. Il sondaggio rappresentativo condotto tra 1201 utenti internet svizzeri è stato realizzato nel mese di ottobre dall’istituto di ricerche di mercato GfK.

La sensazione di essere sorvegliati quando si è su internet è rimasta invariata. Come già nel 2014, su una scala da 1 «sorveglianza molto presente» a 10 «sorveglianza inesistente» la media si stabilisce a 4,8 punti. Nel 2013, dopo che Edward Snowden aveva scioccato il mondo con la rivelazione del ciberspionaggio ad opera della NSA, una delle agenzie americane responsabili della sicurezza del paese, la media era di 5,0 punti. «Molti internauti sono diventati consapevoli del fatto che in internet si è sorvegliati. Non sono solo i servizi segreti a conservare i dati, ma anche i giganti di internet come Google o Facebook» afferma Felix Schneuwly, portavoce di comparis.ch.

La paura nei confronti dei servizi segreti non è mai stata così grande - Dal sondaggio emerge inoltre che la paura di un abuso dei propri dati da parte dei servizi segreti è aumentata. Su una scala da 1 «minaccia molto presente» a 10 «minaccia inesistente» il valore medio è di 4,6 punti, mentre nel 2014 era pari a 5,1 punti. Felix Schneuwly commenta i risultati dicendo: «Il sondaggio è stato condotto nel mese di ottobre, quindi ancora prima degli attacchi terroristici di Parigi. Da quel momento la diffidenza generale e la paura di essere controllati dai servizi segreti dovrebbero piuttosto cedere il posto a un più intenso bisogno di sicurezza».

Parlando di responsabilità della sensazione di minaccia, i servizi segreti sono battuti solo dai siti di incontri e dalle piattaforme dei social media come Facebook (che raggiungono 3,8 punti ciascuno) e dai cibercriminali (2,9 punti). I timori minori da parte degli intervistati sono invece rappresentati dall’abuso di dati da parte di banche e autorità (7,3 punti ciascuno) (vedere grafico 1).

In generale uno svizzero su tre non si sente sicuro quando inserisce dati personali su internet.  «Nonostante ciò gli svizzeri utilizzano molti servizi online e si sono di conseguenza arrangiati» prosegue Schneuwly.

Le banche godono di molta fiducia - È stato inoltre analizzato fino a che punto gli svizzeri si fidano di vari portali internet quando si tratta di immettere i propri dati personali. A questo proposito il livello di fiducia più alto va alle banche (7,5 punti) e alle autorità (7,3 punti), il più basso alle piattaforme dei social media (3,3 punti) e ai siti di appuntamenti (2,8 punti) (vedere grafico 2). Le differenze rispetto all’anno precedente sono minime. Degna di nota è solo l’aumentata fiducia nei confronti dei provider di posta elettronica (da 5,8 a 6,1 punti).

Scarsa fiducia nei siti di incontri - Quest’estate alcuni hacker hanno rubato dal sito di tradimenti «Ashley Madison» i dati dei clienti e li hanno pubblicati in internet. Tra questi vi erano anche circa 160’000 membri dalla Svizzera. Anche altre app di incontri per smartphone, come «Tinder», sono molto amate dagli svizzeri.

Alla domanda su quale sia il grado di fiducia nei confronti dei portali di appuntamenti hanno iniziato a piovere giudizi negativi. Su una scala da 1 «fiducia inesistente» a 10 «fiducia totale» la media delle risposte ha raggiunto un mero 2,8. Più della metà degli intervistati ha espresso giudizi di 1 o 2. Tuttavia: tra gli intervistati che fanno davvero uso di portali di incontri, la fiducia è significativamente più alta e arriva a 4,3 punti. «Ciò che sorprende è che solo il 7 per cento ha ammesso di fare uso effettivo di portali di appuntamenti» afferma Felix Schneuwly.

Misure di protezione contro l’abuso - Gli svizzeri riescono a proteggersi in vario modo dagli abusi su internet. Tre intervistati su quattro, ad esempio, non utilizzano i servizi di banking online su computer altrui (vedere grafico 3). Anche update dei sofware frequenti e password complicate sono molto diffusi. Tuttavia, «misure complesse» come la codificazione delle e-mail o la navigazione anonima tramite servizi Proxi sono rare.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE