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SVIZZERASegnali sempre più positivi per l'economia svizzera

25.07.16 - 12:35
È quanto rivela un sondaggio della società di consulenza Deloitte
Segnali sempre più positivi per l'economia svizzera
È quanto rivela un sondaggio della società di consulenza Deloitte

ZURIGO - Per la prima volta dalla fine del 2014 fra i direttori finanziari (CFO) d'imprese svizzere gli ottimisti sono più numerosi dei pessimisti riguardo alle prospettive congiunturali, malgrado la Brexit. È quanto rivela un sondaggio pubblicato oggi della società di consulenza Deloitte, che ha interrogato 115 CFO.

Quasi un terzo degli intervistati (il 31% nel secondo trimestre 2016 a fronte del 24% nel primo trimestre 2016) sostiene che le prospettive economiche globali per la Svizzera siano positive, mentre il 18% si mostra pessimista.

Tale tendenza ottimista è anche confermata dalle previsioni sui risultati finanziari delle imprese. Quasi la metà (49%) dei CFO intervistati si aspetta uno sviluppo positivo degli affari nei prossimi dodici mesi, contro un 20% che è di parere contrario.

Malgrado un leggero calo, una maggioranza del 59% pronostica ancora dei fatturati in crescita nei prossimi dodici mesi, contro il 23% che li vede diminuire. La pressione sui margini rimane tuttavia alta: 38% prevede margini operativi in flessione, contro il 26% in progressione.

È anche la prima volta da due anni a questa parte che aumenta sensibilmente la propensione all'assunzione dei rischi. Malgrado i segnali positivi, una larga maggioranza (70%) rimane però prudente a questo proposito e non crede che sia il momento giusto per andare incontro a nuovi rischi.

La decisione del Regno Unito di lasciare l'Unione europea (UE) suscita inquietudine fra i direttori finanziari elvetici. La proporzione di quelli che si aspettano delle conseguenze negative per le loro imprese è più che raddoppiata rispetto a coloro che erano preoccupati prima del referendum (42%, contro il 17% nel trimestre precedente). Solo il 2% si attende degli effetti positivi, mentre il 53% crede che l'esito del voto nel Regno Unito non avrà alcuna o quasi alcuna conseguenza.

Dennis Brandes, analista di Deloitte citato nel comunicato, prevede che "fintanto che il processo della Brexit si svolgerà per lo più senza complicazioni e che quest'ultima venga utilizzata quale impulso per realizzare delle riforme, l'uscita del Regno Unito dall'UE dovrebbe avere delle conseguenze economiche piuttosto limitate per la Svizzera e le sue imprese".

Dal canto suo, Michael Grampp, capo economista della società di consulenza, afferma che con la Brexit, l'insicurezza esterna resterà elevata. "Le imprese svizzere hanno saputo gestire bene le recenti sfide socio-economiche, supereranno anche questa prova".

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