SVIZZERABrexit, a Ginevra vedono il bicchiere mezzo pieno

GINEVRA - C'è qualcuno, specialmente a Ginevra, che vede il bicchiere mezzo pieno due giorni dopo la Brexit. A breve termine le ripercussioni dell'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea saranno sicuramente pesanti, ma s'intravedono già da ora delle opportunità per la piazza finanziaria elvetica.

Laurent Bakhtiari, analista di IG Bank intervistato da Le Matin Dimanche, riflette sulla fuga dei colossi finanziari dalla capitale britannica. «È troppo presto per dirlo, ma HSBC e Deutsche Bank parlano già di lasciare Londra, e la Svizzera ha numerosi pregi da far valere». Secondo il domenicale alcune banche private ginevrine stanno già ridiscutendo la loro posizione nella City e si preparano a delocalizzare alcune unità. Ma sarà impossibile trasferire l'intero sistema sul Lemano, afferma Edouard Cuenet, direttore della Fondazione Ginevra Piazza Finanziaria: «Sarebbe illusorio credere che la City traslocherà a Ginevra. D'altronde non potremmo assorbire 700mila posti di lavoro. Ma, più seriamente, l'arco lemanico dispone di mercati di nicchia che possono attirare alcune divisioni delle grandi banche».

Sarebbe il caso della gestione di capitali privati e istituzionali, il finanziamento del mercato delle materie prime e il loro trading. La politica ginevrina è pronta: «Abbiamo una vera carta da giocare» ha dichiarato il ministro delle Finanze ginevrino Pierre Maudet. Certo, c'è il problema del franco svizzero: un ulteriore rafforzamento della divisa nazionale non farebbe altro che allontanare le istituzioni finanziarie, facendole preferire altri lidi più convenienti.