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SVIZZERA"SSR-Swisscom-Ringier, alleanza da vietare"

11.09.15 - 15:38
È l'opinione di Hanspeter Lebrument, presidente dell'associazione dei media privati svizzerotedeschi Schweizer Medien
"SSR-Swisscom-Ringier, alleanza da vietare"
È l'opinione di Hanspeter Lebrument, presidente dell'associazione dei media privati svizzerotedeschi Schweizer Medien

BERNA - L'alleanza pubblicitaria annunciata il 17 agosto da SRG SSR, Swisscom e Ringier va vietata nella forma prevista, secondo Hanspeter Lebrument, presidente dell'associazione dei media privati svizzerotedeschi Schweizer Medien. A suo avviso essa rischia di emarginare gli altri attori del settore.

Ogni editore interessato dovrebbe potersi aggregare senza discriminazioni a simili potenti alleanze, ha detto oggi Lebrument al Congresso svizzero dei media in corso a Interlaken (BE). A suo parere questa coalizione tra SSR, Swisscom e Ringier conduce a una "distorsione grottesca della concorrenza". Nessuno - ha sostenuto - sa così tante cose sulle preferenze degli svizzeri come Swisscom.

Queste conoscenze valgono oro per la pubblicità, che si fa sempre più individualizzata, ha proseguito Lebrument, secondo il quale "piccoli o grandi editori, operatori mediatici nuovi o tradizionali, tutti devono avere libero accesso a questi dati e poterne approfittare".

Egli si è dunque rallegrato della decisione della Commissione della concorrenza (Comco), che ieri ha annunciato di voler esaminare attentamente la controversa partnership. Questa prevede la costituzione di una società per azioni che vedrà la compartecipazione delle tre aziende in ragione di un terzo ognuna. I tre partner hanno convenuto di mantenere il riserbo sui dettagli finanziari.

Come contro-modello a questa alleanza tra giganti, Lebrument propone una soluzione a livello settoriale. L'associazione Schweizer Medien potrebbe fungere da "piattaforma": "Siamo pronti a costituire insieme una organizzazione che offra a tutti i nostri membri l'accesso a queste prestazioni, ha detto il presidente, CEO del gruppo editoriale grigionese Somedia.

A suo avviso la Società svizzera di radiotelevisione va invece esclusa: è già finanziata a sufficienza dal canone, che - ha sostenuto - nei prossimi anni aumenterà ancora.

A causa delle "divergenze insormontabili" venutesi a creare con Schweizer Medien il gruppo zurighese Ringier, attivo in quattordici paesi con un totale di 6'500 dipendenti ed editore in particolare del "Blick", ha lasciato l'associazione degli editori svizzerotedeschi subito dopo l'annuncio dell'alleanza pubblicitaria con Swisscom e SSR.

"Con questa partnership intendiamo contrapporre ad imprese operanti sul piano globale una forte alternativa svizzera finalizzata allo sviluppo di forme pubblicitarie innovative", aveva dichiarato Marc Walder, CEO di Ringier il 17 agosto, rammentando che nel 2014 "i soli Google e Facebook hanno registrato una quota che si aggira attorno al 50% del mercato pubblicitario digitale della Svizzera".

Annunciando la loro joint venture le tre imprese partner hanno indicato che Swisscom porterà nella società comune le conoscenze tecniche necessarie così come i dati di utilizzatori, mentre SSR e Ringier contribuiranno portando i loro spazi pubblicitari e i propri dati di utilizzatori.

La Comco, sulla base dell'esame preliminare, è giunta alla conclusione che in materia di collaborazione nell'ambito della pubblicità televisiva esistono indizi di creazione o rafforzamento di posizione dominante. La sua verifica dovrà essere eseguita entro il termine legale di quattro mesi.

Se otterrà l'approvazione della Comco, del Dipartimento federale delle comunicazioni (DATEC) e dell'Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM), la nuova società dovrebbe iniziare le sue attività nel primo trimestre 2016.

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