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L'istituto fa sapere di essere riuscito a contenere l'impatto negativo delle misure adottate dalla Banca nazionale svizzera nel gennaio scorso
GINEVRA - Union Bancaire Privée (UBP), banca privata ginevrina specializzata nell'amministrazione patrimoniale, ha realizzato nel primo semestre un utile di 79,5 milioni di franchi, in calo del 3% su base annua. L'istituto fa comunque sapere di essere riuscito a contenere l'impatto negativo delle misure adottate dalla Banca nazionale svizzera nel gennaio scorso.
"Il rafforzamento del franco ha un peso notevole sui ricavi, visto che l’80% dei nostri attivi è in valuta estera", spiega il presidente della direzione Guy de Picciotto citato in un comunicato odierno. L'impatto, stimato a quasi 20 milioni, potrebbe accentuarsi nel secondo semestre, mette in guardia il CEO. Il mantenimento dei risultati riflette comunque la capacità di UBP di controllare i costi, aggiunge il manager.
Il 30 giugno 2015 il patrimonio in gestione ammontava a 93,1 miliardi di franchi: la flessione dell'1,8% è direttamente legata ai tassi di cambio. La raccolta netta è stata di oltre 2 miliardi.
I ricavi sono rimasti stabili a 379,5 milioni, favoriti soprattutto dalle sostenute attività di trading. In leggero aumento (+1,7% a 252,6 milioni) risultano i costi d'esercizio, a causa degli oneri generati dall'integrazione di Coutts International - filiale di Royal Bank of Scotland (RBS) - e agli investimenti realizzati nelle aree di crescita.
La somma di bilancio ha raggiunto 19,45 miliardi. La gestione conservativa dei rischi ha consentito all'istituto di mantenere una base finanziaria definita eccellente. L'indice di capitalizzazione Tier 1 (prima dell'integrazione di Coutts International) è del 30,5%.
