Cerca e trova immobili

GIAPPONE / REGNO UNITOIl Financial Times finisce in mani giapponesi

23.07.15 - 16:44
Il quotidiano è stato acquistato dal gruppo giapponese Nikkei per 844 milioni di sterline
Il Financial Times finisce in mani giapponesi
Il quotidiano è stato acquistato dal gruppo giapponese Nikkei per 844 milioni di sterline

LONDRA - La bandiera giapponese sventola sulla City: il Financial Times, punto di riferimento dell'informazione politico-finanziaria internazionale, passa per 844 milioni di sterline (1,32 miliardi di dollari) al colosso nipponico Nikkei, che a fari spenti scavalca tutti i 'grandi' gruppi occidentali del settore, indicati per mesi da rumors incessanti come potenziali acquirenti: da Bloomberg fino a Murdoch, da Reuters-Thompson fino al tedesco Axel Springer, dato per favorito negli ultimi giorni.

L'operazione è stata annunciata oggi dal quartier generale di Pearson, il gruppo britannico che controllava la testata - fondata 127 anni fa - dal 1957 e che si concentrerà ora sul suo core business: l'editoria connessa all'istruzione. Solo qualche ora prima Pearson aveva risposto all'intensificarsi delle voci con una nota in cui si parlava di "trattative avanzate" senza svelare con chi. Poi, quando Axel Springer si è chiamato fuori, si è capito che i pronostici andavano rivisti. E alla fine è saltata fuori la pista che porta a Tokyo, citata finora raramente e al massimo di rincalzo. Nikkei, la maggiore holding indipendente d'informazione finanziaria dell'Asia, ha a sua volta 139 anni di storia: possiede un giornale omonimo (la più diffusa testata economica al mondo con una tiratura superiore ai 3 milioni di copie), varie pubblicazioni giapponesi in inglese e alcune tv, oltre a dare il suo nome all'indice della Borsa di Tokyo.

L'intesa con Pearson le permette ora di sbarcare in Europa (ma anche in America viste le ramificazioni del Financial Times) e di aggiungere un fiore all'occhiello al suo portafogli: l'intero gruppo Ft, con alcune altre testate satelliti e una partecipazione nella casa editrice Penguin. Restano invece fuori la proprietà immobiliare della sede del gruppo britannico a Londra e la partecipazione del 50% nell'Economist.

Il costo, notano alcuni analisti, è salato: circa 18 volte l'ultimo utile operativo noto di Ft. Ma la partita - chiusa con l'assistenza di Evercore, Goldman Sachs e J.P. Morgan Cazenove per Pearson e di Rothschild Group per Nikkei - riveste anche altri significati: di brand, simbolici e di concreta capacità d'influenza assicurata dalla credibilità, dal peso e dalla platea dell'autorevole quotidiano rosa. Intanto dal mercato arriva una prima promozione, con un +2,4% delle azioni Pearson.

"Pearson è stato l'orgoglioso proprietario del Financial Times per quasi 60 anni - ha commentato a cose fatte l'a.d del gruppo britannico, John Fallon - ma avevamo ormai raggiunto un punto di saturazione nel mercato dei media alimentato dalla crescita esplosiva della comunicazione mobile e dei social. In questa nuova realtà, il modo migliore per garantire il successo giornalistico e commerciale di Ft e quello di essere parte di una news company digitale globale". Una news company che ha il volto di Nikkei e quello sorridente del suo presidente e amministratore delegato, Tsuneo Kita.

La soddisfazione del magnate giapponese è in poche frasi: "Sono estremamente fiero - dichiara Kita - di poter collaborare con il Financial Times, una delle più prestigiose realtà dell'informazione al mondo". L'impegno, assicura, resta quello di garantire "correttezza e imparzialità", perchè "noi condividiamo gli stessi valori giornalistici". "Insieme - conclude Kita - cercheremo di contribuire allo sviluppo dell'economia globale".

Pearson negli ultimi due anni non ha diffuso dati separati sul Ft, inserito in una più ampia unità del gruppo. Ma la circolazione del giornale nel 2014 era stimata in 720.000 unità. Con un confortante 70% da abbonamenti online, ma pure un calo di diverse decine di migliaia di copie cartacee di cui ora la Nikkei dovrà farsi carico dal lontano Giappone.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE