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SVIZZERACF: "Sì alla partecipazione a Asian Infrastructure Investment Bank"

20.03.15 - 13:01
L'istituto finanziario internazionale promosso dalla Cina si pone come contraltare alla Banca Mondiale
CF: "Sì alla partecipazione a Asian Infrastructure Investment Bank"
L'istituto finanziario internazionale promosso dalla Cina si pone come contraltare alla Banca Mondiale

BERNA - Un istituto finanziario internazionale promosso dalla Cina che si pone come contraltare alla Banca Mondiale con sede a Washington, tradizionalmente guidata da un Americano. È la "Asian Infrastructure Investment Bank" (AIIB) cui la Svizzera ha deciso di partecipare, come indica una nota odierna congiunta del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) e del Dipartimento federale delle finanze. Non ancora fissata la quota elvetica al capitale di 100 miliardi di dollari dell'istituto con sede a Shangai. Necessario il benestare del parlamento.

L'AIIB, precisa il comunicato, si prefigge di promuovere uno sviluppo economico sostenibile in Asia focalizzandosi sui Paesi più poveri della regione, con particolare attenzione al finanziamento delle infrastrutture (energia, trasporti e telecomunicazioni, sviluppo urbano e rurale, ambiente).

La banca potrà concedere crediti, rilevare partecipazioni e dare garanzie. Il nuovo istituto collaborerà da vicino con le banche di sviluppo esistenti e sarà complementare alle loro attività.

La Svizzera è il terzo Paese ad avere rotto il ghiaccio decidendo di partecipare alla costituzione di questo organismo - in particolare per quanto riguarda l'elaborazione degli statuti - allo scopo di "posizionarsi bene sin dall'inizio nella nuova struttura" e di rafforzare "le relazioni con la Cina e in generale con il mondo asiatico".

Dopo l'approvazione dello statuto - che dovrebbe avvenire già quest'anno - Berna si pronuncerà definitivamente sulla propria partecipazione. Nel frattempo bisognerà stabilire l'importo che la Confederazione dovrà versare. Tutto l'esercizio sottostà al via libera del parlamento.

Va ricordato che Berna e Pechino hanno siglato un accordo di libero scambio e che intendono collaborare più strettamente a livello finanziario. La Cina vedrebbe di buon occhio che la Svizzera diventasse una sorta di piattaforma per le transazioni con la sua moneta, il renminbi, aveva affermato lo scorso 3 febbraio il Segretario di stato alle questioni finanziarie internazionali Jacques de Watteville.

Per il Governo, l'AIIB potrebbe diventare "un importante, nuovo elemento del mondo finanziario internazionale". Attualmente 27 Paesi, prevalentemente dell'area asiatica, hanno sottoscritto la dichiarazione d'intenti per costituire l'istituto bancario. Più timida la risposta dell'Europa: la Svizzera è il terzo Paese finora ad aver inviato una dichiarazione d'intenti.

Tra gli Stati che avrebbero mostrato interesse ad una partecipazione in AIIB figurano anche la Francia, l'Italia, la Germania, la Gran Bretagna e l'Australia. Lo scorso 20 di marzo, il "Sydney Morning Herald" riportava la notizia dell'interesse di Canberra per la AIIB; l'investimento australiano dovrebbe superare i 2 miliardi di dollari.

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