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SVIZZERAProduzione di bevande distillate: nuovo minimo storico nel 2014

04.03.15 - 15:11
Le importazioni sono diminuite, raggiungendo il livello più basso dal 2009
Produzione di bevande distillate: nuovo minimo storico nel 2014
Le importazioni sono diminuite, raggiungendo il livello più basso dal 2009

BERNA - La produzione di bevande distillate ha raggiunto un nuovo minimo storico lo scorso anno in Svizzera. Ma anche le importazioni sono diminuite, del 5%, raggiungendo il livello più basso dal 2009, così come le esportazioni (-12%). La tendenza negativa si riflette sulle entrate fiscali e sul consumo per abitante.

Dopo la debole campagna di distillazione del 2012/2013 si prevedeva un miglioramento per il 2013/2014, che non si è però verificato in quanto il bilancio del raccolto è stato mediocre. Stando a una nota diffusa oggi dalla Regìa federale degli alcool (RFA), sono stati distillati soltanto 11'498 ettolitri di alcol puro (alcol al 100% del volume), l'1% in meno rispetto al record negativo registrato nell'esercizio precedente.

La produzione di acquavite di prugne e di kirsch è aumentata rispettivamente del 13 e del 20%, ma non è paragonabile alle ultime buone campagne di distillazione (2011/2012 e 2009/2010). Essa non permette di compensare il calo del 17% dei distillati di frutta a granelli (mele, pere, cotogne). Le specialità ottenute partendo da materie prime importate sono per contro aumentate del 22% (1973 ettolitri di alcol puro).

Le cifre relative alla fabbricazione di bevande spiritose a base di alcol potabile (ad esempio liquori, aperitivi, assenzio) sono ancora più nette: nel 2014 è stato possibile produrre soltanto 9'406 ettolitri di alcol puro, pari a una diminuzione del 10% in un anno.

Diminuite anche le importazioni - Le bevande spiritose estere continuano a dominare largamente il mercato svizzero: nel 2014 sono stati importati 84'892 ettolitri di alcol puro. La RFA spiega la flessione del 5% rispetto all'anno precedente in particolare con la diminuzione dell'importazione di vodka (-15%), rum (-7%), bevande con anice (-10%), cognac (-14 %) e grappa (-37 %). Le importazioni di kirsch (-17%), di acquavite di prugne (-32%) e di distillati di frutta a granelli (+37%) rispecchiano la produzione indigena. Stabili le quantità di whisky, che con 18'222 ettolitri di alcol puro resta la bevanda spiritosa più consumata in Svizzera.

Dopo la forte crescita nel 2013 (+41 %), lo scorso anno le esportazioni sono a loro volta calate, del 12% a 3'853 ettolitri di alcol puro. Le quantità superano comunque ancora la media degli ultimi cinque anni. Un netto aumento è stato registrato per l'assenzio (+93 %), mentre la vendita di altre bevande con anice nonché di kirsch svizzeri è scesa del 17%. Nonostante una contrazione del 2% l'acquavite di Williams rimane la bevanda spiritosa più richiesta all'estero (262 ettolitri di alcol puro).

Consumo sotto 1,5 litri per abitante - Come conseguenza del calo delle importazioni e della produzione indigena, la RFA prevede che il consumo di bevande spiritose sia sceso al di sotto degli 1,5 litri di alcol puro per abitante registrati nel 2013; in estate saranno fornite indicazioni più complete. Intanto le entrate dell'imposta sull'alcol sono diminuite del 2,5% a 283,1 milioni di franchi nel 2014.

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