La cifra è migliore del 32% rispetto a quella fatta registrare nello stesso periodo dell'anno scorso
ZURIGO - UBS ha registrato nel terzo trimestre dell'anno un utile netto di 762 milioni di franchi, in aumento del 32% rispetto allo stesso periodo del 2013, ma in calo del 16% rispetto al trimestre precedente. Il risultato comprende un beneficio fiscale netto (credito d'imposta) pari a 1,3 miliardi e oneri di 1,8 miliardi da accantonamenti per contenziosi legali e questioni regolamentari, indica un comunicato odierno. Il giro d'affari è cresciuto del 10% a 6,88 miliardi di franchi.
Gli oneri hanno fatto precipitare il risultato ante imposte nelle cifre rosse: la perdita è stata di 554 milioni, a fronte dell'utile di 356 milioni del corrispondente periodo dell'anno precedente.
Nella nota il presidente della direzione Sergio Ermotti si dichiara comunque "estremamente soddisfatto" dell'utile ante imposte sottostante, pari a 1,7 miliardi di franchi, "il che dimostra ancora una volta la solidità del nostro istituto. Al contempo ci stiamo adoperando attivamente per risolvere contenziosi legali e le questioni regolamentari".
L'utile ante imposte sottostante esclude gli oneri netti per accantonamenti per contenziosi legali, crediti relativi al rilascio di un accantonamento per contenziosi legali, nonché una perdita netta dovuta a rettifiche di valore di finanziamenti nel terzo trimestre e per crediti controversi nel secondo trimestre.
Sui primi nove mesi dell'anno UBS ha generato un utile netto di 2,61 miliardi di franchi, a fronte dei 2,25 miliardi messi a segno nel corrispondente periodo del 2013. A causa della perdita nel terzo trimestre l'utile ante imposte è sceso da 2,82 a 2,06 miliardi.
Tornando al terzo trimestre, tutte le divisioni e regioni hanno conseguito ottimi risultati sottostanti in quello che è un trimestre tradizionalmente meno dinamico, afferma UBS.
Wealth Management ha realizzato un incremento dell'utile ante imposte di 707 milioni di franchi (+99%). La raccolta netta si è mantenuta solida a 9,8 miliardi (secondo trimestre: 10,7 miliardi), con un contributo positivo da parte di tutte le regioni. Wealth Management Americas ha realizzato un utile ante imposte di 236 milioni di dollari (+12%); la raccolta netta è decisamente migliorata raggiungendo i 4,9 miliardi. Nel secondo trimestre aveva registrato un deflusso di 2,5 miliardi di dollari.
Il comparto Global Asset Management ha raggiunto un utile ante imposte di 154 milioni di franchi (+47%). L'afflusso netto di fondi, esclusi i flussi del mercato monetario, è stata pari a 3,8 miliardi (11,6 miliardi nel secondo trimestre). Nell'unità Retail & Corporate l'utile ante imposte è salito del 20% a 426 miliardi di franchi.
La divisione Investment Bank registra per contro una perdita ante imposte di 1,28 miliardi di franchi, a fronte di un utile di 579 milioni dodici mesi prima, a causa di accantonamenti per 1,69 miliardi.
Il coefficiente patrimoniale Common Equity Tier 1 (CET1) ad applicazione integrale secondo Basilea III è salito al 13,7% dal 13,5% a fine giugno. L'indice di leva finanziaria (leverage ratio), ossia il rapporto fra fondi propri e totale della attività, resta invariato al 4,2%.
Per il resto dell'esercizio UBS si mostra prudente: l'assenza di prospettive univoche sulla crescita globale, la mancanza di progressi credibili e duraturi per risolvere i problemi in Europa, le onnipresenti questioni di politica fiscale e monetaria negli Stati Uniti, nonché la crescente instabilità geopolitica rendono poco probabile il miglioramento delle condizioni di mercato, rileva UBS. Si aggiungono le preoccupazioni legate all'ebola.
Ats