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NORVEGIANobel per la pace, sarà Papa Francesco contro Snowden?

07.10.14 - 18:31
Questi i due nomi più accreditati secondo i bookmaker. In buona posizione anche la giovane pakistana Malala
Foto Keystone
Nobel per la pace, sarà Papa Francesco contro Snowden?
Questi i due nomi più accreditati secondo i bookmaker. In buona posizione anche la giovane pakistana Malala

OSLO - Gli allibratori sono quasi certi: a Oslo venerdì, quando il comitato Nobel assegnerà il premio per la Pace 2014, a 'giocarselo' saranno il Pontefice, Edward Snowden e la giovane pachistana Malala Yousafzai. Quelli di Nicerodd, ad esempio, non hanno dubbi: facendo la media tra sei agenzie di bookmaker, papa Francesco è ampiamente in testa, e chi scommetterà sul Nobel a Jorge Mario Bergoglio, simbolo dell'attenzione ai poveri e ai diseredati, non diventerà certo ricco (tra 2 e 4,5 la posta).

Nel marzo scorso il Comitato di Oslo rese noti i nomi dei 278 candidati, - tra i quali una cinquantina di organizzazioni - e in buona posizione veniva dato il presidente russo Vladimir Putin. E invece, nell'anno che ha dato molti dispiaceri alla pace, il leader russo, inizialmente accreditato per il suo ruolo nel disarmo chimico siriano, é stato sbalzato indietro in classifica dalla controversia con l'occidente sul conflitto ucraino.

Il Prio, l'Istituto norvegese per la ricerca sulla pace, ha stilato da parte sua una rosa di possibili premiati che vede al primo posto Edward Snowden, la 'talpa' americana che rivelò i segreti sulle intrusioni spionistiche americane ed è stato poi costretto a rifugiarsi in Russia.

Ma nella rosa si ripropone anche la ragazza pachistana Malala, aggredita e ferita dai talebani per il suo impegno nel difendere l'istruzione femminile, in un paese nel quale sempre più potente è la fazione che vorrebbe burka e la segregazione per le donne.

Ma al quarto posto della classifica del direttore del Prio Harpviken, e al secondo di quella suggerita dagli allibratori, c'è un nome che pochi conoscono e che, se premiato, darebbe un segnale molto forte in favore delle donne e dell'Africa. Si tratta di Denis Mukwege, ginecologo congolese fondatore del Panzi Hospital a Bukavu, da decenni specializzato nella cura e nel sostegno alle donne che hanno subito violenza, pratica cui sempre più spesso ricorrono le bande armate che imperversano in tanti paesi africani.

Mukwege era stato del resto già candidato lo scorso anno. Il Prio ha messo inoltre ai primi posti della sua scarna lista il gruppo giapponese che si batte per l'applicazione alla lettera dell'articolo 9 della Costituzione nipponica, che detta la rinuncia alla guerra per sempre.

Tra i candidati vi sono molte altre associazioni o gruppi: tra i primi il cosiddetto 'People of Lampedusa', simbolo di accoglienza dei migranti, accanto al quale figurano anche Medici senza frontiere, le Madri argentine di Plaza de Mayo, la stazione spaziale internazionale (Iss) e anche Google, Facebook o il Giulio Andreotti Institute.

E in Italia si parla di un ipotetico riconoscimento alla missione Mare Nostrum, per il contributo a limitare le tragedie dell'immigrazione nel Mar Mediterraneo. Immancabile infine il gruppo di attori e musicisti 'impegnati': da Bono, a Leonardo di Caprio, ad Angelina Jolie.

Quest'anno la scelta non sarà in ogni modo facile mentre molti osservatori attendono un segno della volontà di spezzare l'anello di sangue che avvolge il pianeta dalla Siria, all'Afghanistan, all'Iraq, al Maghreb, al Messico, all'Ucraina, alla Nigeria.

Ats Ans

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