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PRIMA LEGA"Cirrosi Epatica sono un disonore per la società, li ho sempre combattuti"

01.10.14 - 07:54
Stefano Gilardi ha parlato del Locarno, sua ex creatura e del futuro del pallone ticinese
Ti-Press/Carlo Reguzzi
"Cirrosi Epatica sono un disonore per la società, li ho sempre combattuti"
Stefano Gilardi ha parlato del Locarno, sua ex creatura e del futuro del pallone ticinese
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LOCARNO – Una dolorosa retrocessione in Prima Lega, divenuta ufficiale la passata primavera, è stata l’ultima pagina di una storia d’amore durata anni. Chiuso il libro, il protagonista della favola, dottore di mestiere e appassionato pallonaro per vocazione, si è trovato per un attimo spaesato, costretto a riordinare le idee per riempire il tempo libero e per portare avanti il suo progetto ambizioso.

Stiamo ovviamente parlando di Stefano Gilardi, fino allo scorso mese di giugno presidente del Locarno calcio, e ora “solo” dottore in dermatologia, malattie a trasmissione sessuale, allergologia e andrologia.  

“Devo ammettere che sono in astinenza – è intervenuto proprio il dottore locarnese – astinenza dal mondo del calcio. Improvvisamente mi sono infatti trovato con molto tempo a disposizione. Ora devo trovare il modo di impegnarlo, altrimenti mi toccherà litigare con chi c’è a casa… Lasciare la proprietà e la presidenza delle bianche casacche mi ha dato le stesse sensazioni avute quando abbandonai il Gran Consiglio dopo dieci anni”.

Si può cercare qualche hobby…
“Adesso, scherzi a parte, dal mondo del pallone non mi sono staccato del tutto. Sto infatti occupandomi della parte progettuale dell’unione delle forze nel nostro cantone”.

Il FC Ticino.
“Esatto. Stiamo approfondendo, senza alcuna pressione, il discorso portato avanti pubblicamente negli scorsi mesi. Sono sempre convinto che l’unione delle forze sia l’unica via d’uscita da una situazione difficilissima. A parer mio il calcio ticinese deve essere diviso in professionistico e amatoriale. Il primo, se regolato su una SA ancorata sul territorio, è quello sul quale si devono concentrare le energie nella ricerca di capitali e sponsor. Il secondo deve invece conservare uno spirito associazionistico ed esprimersi in vari poli del territorio. Purtroppo i capitali sono limitati…”.

E in più c’è la concorrenza di altri sport…
“Ambrì e Lugano, pensando all’hockey, “rubano risorse” al nostro movimento. Ma è normale che sia così: attirano maggiori attenzioni e quindi finiscono con il recuperare risorse maggiori”.

In tutto ciò il Locarno che ruolo ha nel suo futuro?
“Rimarrò sempre legato e sempre tifoso delle bianche casacche”.

Che però non stanno facendo benissimo in Prima Lega. La colpa dei disastri dell’anno passato non era dunque dei Gilardi, i quali sono tuttavia stati sempre parecchio criticati…
“Mi sono ripromesso di non parlare della gestione attuale del club. Non sarebbe corretto verso gli attuali dirigenti. In quanto alle critiche… gli unici che ci hanno sempre presi di mira sono stati quelli di Cirrosi Epatica, che io ho combattuto per motivi etici (come si fa a scegliere il nome di una malattia tanto grave?) e che sono un disonore per la società. La grande maggioranza dei locarnesi è sempre stata dalla nostra parte…”.

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