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LNAFélicien Du Bois: "A Davos si parla italiano in spogliatoio"

19.09.14 - 08:16
Il difensore del Davos ha conosciuto un avvio positivo in campionato ed è reduce dalla doppietta realizzata contro il Kloten. Ora ci saranno le due ticinesi e per lui sarà un week end particolare
Keystone/Ehrenzeller
Félicien Du Bois: "A Davos si parla italiano in spogliatoio"
Il difensore del Davos ha conosciuto un avvio positivo in campionato ed è reduce dalla doppietta realizzata contro il Kloten. Ora ci saranno le due ticinesi e per lui sarà un week end particolare
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DAVOS - Si disputano questo fine settimana la quarta e la quinta giornata di LNA. L'Ambrì ospiterà venerdì il Davos, mentre sabato si recherà alla Malley per sfidare il Losanna. Dal canto loro i bianconeri accoglieranno dapprima il Berna, mentre il giorno seguente andranno in Grigioni per vedersela anche loro contro il Davos. Per i ragazzi di Arno Del Curto - i quali hanno conosciuto una partenza sprint con 17 reti in 3 partite - si tratta quindi di un week end tutto ticinese. Fra le fila dei grigionesi, oltre a diversi ragazzi nati nel nostro Cantone, ce n'è anche uno d'adozione (con Hofmann due) che in Leventina ha giocato sia nel settore giovanile che in prima squadra: Félicien Du Bois.

Félicien Du Bois, 17 reti in 3 partite e tu hai realizzato una sontuosa doppietta contro il Kloten, la tua ex squadra. Ti aspettavi un inizio così?
"A livello personale non avevo particolari aspettative. Per me era importante iniziare positivamente con la squadra e fino adesso è andata abbastanza bene. Abbiamo sicuramente segnato più di quanto ci aspettavamo, sono state due partite un po' particolari. Adesso però non dobbiamo sopravvalutare questi risultati. Vincere contro la mia ex squadra e andare a segno due volte è stato sicuramente speciale: non succede tanto spesso e per quanto mi riguarda è ancora più raro riuscire a fare due reti in una partita. Ora dobbiamo rimetterci al lavoro, ci aspetta un weekend al 100% ticinese e non sarà facile".

A questo proposito come vedi la sfida di Ambrì?
"Ad Ambrì è sempre molto difficile vincere. Per i leventinesi si tratta inoltre della seconda partita stagionale alla Valascia e ci sarà grande entusiasmo. Mi aspetto un bell'ambiente, gli spettatori locali inciteranno i giocatori biancoblù dall'inizio alla fine. Il gruppo è rodato e ha fiducia nei propri mezzi ed è cosciente che può raggiungere i playoff. La squadra ha qualità e se vogliamo avere la meglio dovremo essere solidi nel gioco difensivo".

...e quella contro il Lugano?
"Giocheremo fra le mura amiche e chi pensa che ci saranno per la terza volta otto reti probabilmente si sbaglia di grosso. Il Lugano ha iniziato molto bene e per me non è una sorpresa: la società ha operato bene sul mercato ed è molto equilibrata in tutti i reparti. Sarà una partita molto tosta". 

Parlano tutti molto bene di Del Curto. Com'è lavorare con lui?
"Non avevo mai lavorato con lui prima d'ora, anche se nell'ambiente è molto conosciuto. È un allenatore atipico, non ce ne sono molti così e il fatto che lui alleni da così tanto tempo a Davos è un fenomeno unico in Svizzera. Ha delle qualità incredibili: mette tantissima passione come non ho mai visto in nessun altro allenatore e motiva ogni giorno tutti i giocatori. Sottopone il gruppo a delle sfide costanti e ha la grande capacità di riuscire a stimolare ogni singolo giocatore. Riesce a spingere tutti ai loro limiti e questo implica il miglioramento progressivo di ognuno. Mentalmente non è sempre semplice gestire tutto, ma questa è la sua filosofia, nonché la chiave del suo successo".

Come ci si trova con tanti ticinesi in squadra? Con te e Hofmann, che siete d'adozione, siete in cinque...
"È vero siamo in tanti a parlare in italiano nello spogliatoio e oltre a questi c'è anche Camperchioli. Ogni tanto gli svizzeri tedeschi ironizzano sul fatto che siamo in Grigioni e che in spogliatoio si deve parlare tedesco, ma alla fine a loro piace avere un po' di mentalità ticinese in spogliatoio. Sono contento perché dopo diversi anni a Kloten - dove non parlavo praticamente più l'italiano - mi ritrovo a Davos dove ho la possibilità di parlarlo tutti i giorni. Ho degli ottimi ricordi del Ticino, ho instaurato rapporti indelebili e ritrovare dei giocatori italofoni mi fa sentire a mio agio".

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