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SVIZZERACasse malati, i premi in eccesso potranno essere rimborsati

16.09.14 - 11:48
Casse malati, i premi in eccesso potranno essere rimborsati

BERNA - In futuro, le casse malattia potranno rimborsare agli assicurati eventuali premi malattia pagati in eccesso, non ci sarà però nessun obbligo. Lo ha deciso oggi il Consiglio degli Stati allineandosi, su questo punto, a quanto già deciso dal Nazionale. La nuova Legge sulla vigilanza sull'assicurazione malattie (LVAMal) torna ora alla Camera del popolo per l'esame delle ultime tre divergenze rimaste.

 

Lo scopo della nuova legge è evitare il ripetersi di vicende come quella dei premi troppo elevati pagati in alcuni cantoni nel periodo 1996-2013. La LVAMal non regola il rimborso di questo particolare caso - il Parlamento ha già adottato, lo scorso marzo, un compromesso che prevede di restituire 800 milioni sui circa 2 miliardi versati in eccesso - ma vuole evitare che il problema si riproduca in futuro.

 

Concretamente, se in un determinato anno i premi incassati da una cassa malattia in un Cantone saranno "nettamente superiori ai costi", l'anno successivo l'assicuratore potrà operare una compensazione, non ci sarà tuttavia alcun obbligo in tal senso. In base alla soluzione adottata oggi, l'assicuratore dovrà ottenere il via libera dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).

 

Inizialmente gli Stati volevano garantire il rimborso dei premi pagati in eccesso, durante l'iter parlamentare hanno però adottato la versione "più soft" del Nazionale. Christine Egerszegi (PLR/AG), a nome della commissione preparatoria, ha difeso questo modello: "l'insieme delle nuove disposizioni sull'approvazione delle tariffe dovrebbe permettere di evitare il ripetersi di uno scandalo dei premi pagati in eccesso", ha affermato.

 

Dettaglio importante: il rimborso sarà effettuato l'anno successivo a tutti gli assicurati che hanno pagato troppo, anche se nel frattempo hanno cambiato cassa o traslocato in un altro cantone. L'autorità di vigilanza, l'UFSP, potrà comunque negare l'approvazione dei premi se questi superano "in modo inadeguato" i costi o se comportano la costituzione di riserve eccessive. In tal caso l'Ufficio potrà ordinare i provvedimenti da prendere.

 

Contrariamente al Nazionale, gli Stati non hanno invece voluto lasciare facoltà alle casse malattia di pubblicare le tariffe non definitive. "Gli assicurati hanno bisogno di chiarezza", ha affermato il consigliere federale Alain Berset.

 

Altra divergenza: l'UFSP potrà adottare provvedimenti se un assicuratore non rispetta le disposizioni della LVAMal e della LAMal, o se non si conforma ai suoi ordini. Nella versione adottata dal Nazionale l'autorità di vigilanza può intervenire solo se la cassa malati viola le norme previste dalla legge "in modo grave".

 

Gli Stati si sono invece allineati al Nazionale per quel che concerne la possibilità - negata - di dare la competenza all'esecutivo di intervenire contro la pubblicità telefonica. Secondo le Camere, il settore deve risolvere il problema autonomamente.

 

Concernente la remunerazione dei consigli di amministrazione, la Camera dei cantoni, approvando quanto già deciso da quella del popolo, ha stabilito che non dovranno essere pubblicati gli importi versati a ciascun membro con menzione del suo nominativo e della sua funzione. Basterà conoscere l'ammontare globale delle indennità e l'importo massimo percepito da un singolo membro, il quale rimarrà però anonimo.

 

Il dossier torna quindi al Nazionale. Le discussioni sono previste per domani pomeriggio.

 

Ats

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