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LUGANOIl piano regolatore unico e la zona a luci rosse

12.09.14 - 19:22
Con l’approvazione delle direttive sulla prostituzione in luoghi privati e appartamenti, Lugano si è dotata di uno strumento utile per regolamentare il mercato del sesso, in continua evoluzione. In attesa del piano regolatore unico
Foto d'archivio (Keystone)
Il piano regolatore unico e la zona a luci rosse
Con l’approvazione delle direttive sulla prostituzione in luoghi privati e appartamenti, Lugano si è dotata di uno strumento utile per regolamentare il mercato del sesso, in continua evoluzione. In attesa del piano regolatore unico

LUGANO – Prostituzione, quale sarà la Lugano di domani? "Ancora impossibile dirlo" ci hanno risposto oggi nella sala del Consiglio Comunale di Lugano il municipale Angelo Jelmini, responsabile del Dicastero Sviluppo territoriale e il sindaco Marco Borradori che, insieme a Michele Bertini, hanno presentato venerdì pomeriggio le direttive approvate sulla prostituzione in luoghi privati, appartamenti e saloni di massaggio. "A fine anno il Municipio chiederà al Consiglio comunale il credito quadro per avviare lo studio di fattibilità del piano regolatore unico" ha aggiunto Borradori, che prevede l’elaborazione di una prima proposta entro fine legislatura.

Ma che c'entra il piano regolatore unico con la direttiva sulla prostituzione esercitata in luoghi privati approvata dal Municipio? C'entra perché qualche anno fa in Municipio c'è chi ventilava l'ipotesi della creazione di una zona a luci rosse a Lugano, lontano da zone residenziali e luoghi sensibili e oggi le autorità si sono dotate di uno strumento legislativo utile a regolamentare la prostituzione in appartamento. Strumento attraverso il quale si sono gettate le basi per osservare e monitorare il fenomeno che consentirà di "accumulare esperienze che altrimenti non avremmo avuto se fossimo stati fermi", ha precisato Borradori. In altre parole: sulla base dell’esperienza che il Municipio raccoglierà si deciderà se creare una zona a luci rosse.

Per ora i casi di prostituzione in appartamento di cui si è venuti a conoscenza sono una sessantina. "Il fenomeno è ancora sotto controllo, ma non deve essere perso di vista, perché altrimenti si rischia che i casi diventino 70, 80, 100", ha aggiunto Borradori.

Di zona ad alta concentrazione erotica non se ne parla in Municipio, ma l’ipotesi potrebbe rivelarsi non così azzardata, visto che la norma prevede l'incompatibilità di un'attività a luci rosse qualora la funzione abitativa supera il 50% la presenza di attività commerciali. Difficile pensare che nei quartieri residenziali di Lugano potranno essere rilasciate autorizzazioni di esercizio della prostituzione. Ed è quindi il piano futuro unico, che accorperà i 20 esistenti oggi a Lugano, a poter dare delle risposte in merito all'ubicazione delle attività legate al mercato del sesso. Per ora a Borradori non resta che tranquillizzare i cittadini: "Vogliamo una città ordinata e rispettosa delle sensibilità di tutti".

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