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SVIZZERADichiarazione di Berna: un ente di sorveglianza sulle materie prime

01.09.14 - 10:42
Dichiarazione di Berna: un ente di sorveglianza sulle materie prime

BERNA - La Svizzera deve dotarsi di un'autorità di sorveglianza incaricata di regolare il settore delle materie prime. E' quanto chiede la Dichiarazione di Berna (DB), secondo cui un tale ente permetterebbe di promuovere la reputazione della Svizzera, continuando a lottare contro quella che viene definita "la maledizione delle risorse".

 

La gran parte dei Paesi ricchi in risorse naturali - hanno affermato i responsabili di DB in una conferenza stampa oggi a Berna - restano prigionieri della povertà, nonostante il reddito generato dalle loro materie prime. Questi Stati "soffrono di una corruzione endemica", di diseguaglianze persistenti e di conflitti.

 

Il Consiglio federale "minimizza" l'ampiezza di tali problemi e non propone nessuna soluzione convincente; ecco allora l'idea "concreta e visionaria" di istituire una Autorità di sorveglianza dei mercati delle materie prime (ROHMA), con l'intento di regolare le attività delle società che operano sul territorio elvetico, imponendo doveri di diligenza e obblighi in materia di trasparenza.

 

L'esempio dei mercati finanziari, indica ancora DB, mostra come oggigiorno la Svizzera pratichi già una regolamentazione per certi settori sensibili. Una tale autorità contribuirebbe a difendere la reputazione e l'integrità della piazza elvetica delle materie prime e al mantenimento di condizioni-quadro concorrenziali. Quest'autorità aiuterebbe inoltre i Paesi produttori a mobilitare le ricchezze del loro sottosuolo per togliere la propria popolazione dalla povertà.

 

E' stato già istituito un consiglio di amministrazione simbolico di ROHMA, composto di otto personalità, tra cui figura l'ex consigliere agli Stati Dick Marty (PLR/TI). "Una regolamentazione del settore svizzero delle materie prime - secondo Marty - ostacolerà soltanto quelle società che non si comportano bene e rinforzerà quelle che agiscono correttamente, nell'interesse della nostra economia e del nostro Paese".

 

Da parte sua Mark Pieth, esperto di lotta alla corruzione e professore di diritto penale, ha affermato: "dieci anni fa, lo scambio automatico di informazioni e la fine del segreto bancario in materia fiscale erano considerate come delle proposte fantasiose" e si è chiesto "quanto tempo bisognerà aspettare affinché nasca l'autorità di sorveglianza del settore delle materie prime".

 

Del cda di ROHMA farà parte anche Monika Roth, professoressa in diritto dei mercati finanziari, che ha chiesto alle autorità di "prendere l'iniziativa al posto di attendere e di essere costretti ad agire poi sotto la pressione proveniente dall'estero".

 

Il sito Internet www.rohma.ch presenta un riassunto delle basi legali sulle quali si appoggerebbe l'autorità di sorveglianza così come una descrizione completa dei suoi compiti e dei doveri ai quali dovrebbero essere soggetti le società, soprattutto in materia di diligenza e per ottenere una licenza.

 

Con ROHMA la Svizzera potrebbe contribuire a "lottare conto la maledizione delle risorse invece di continuare ad intrattenerla".

 

Ats

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