Il Consiglio federale giudica sproporzionato il ricorso ad una simile etichetta per merci importate
BERNA - La menzione "ottenuti mediante un metodo di produzione vietato in Svizzera" non deve apparire sugli scaffali delle derrate alimentari. Il Consiglio federale giudica sproporzionato il ricorso ad una simile etichetta per merci importate. La legge attuale permette già al consumatore di farsi un'idea di cosa mette sul proprio piatto.
La domanda sul tema proveniva dal consigliere nazionale Albert Rösti (UDC/BE), che vuole applicare la misure sui prodotti grezzi, ma anche su quelli lavorati o sui piatti pronti. Se si parla di animali da reddito a sangue caldo, il controllo dovrebbe risalire fino a nonni materni e paterni della bestia.
Nella risposta pubblicata oggi, il governo sostiene che l'intervento provocherebbe un lavoro amministrativo eccessivo. Inoltre, l'indicazione non porterebbe alcuna informazione pertinente aggiuntiva ai consumatori.
Il governo ha ricordato che i consumatori sono già informati su animali allevati con ormoni o in batteria. Mette inoltre in guardia contro un ostacolo troppo grande al commercio che potrebbe entrare in contraddizione con la legislazione svizzera, le regole dell'OMC e gli accordi con l'Ue.