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REGNO UNITOGli indipendentisti scozzesi tornano a sognare

26.08.14 - 20:37
Il 18 settembre gli scozzesi voteranno se scegliere il distacco dal Regno Unito. Nell'ultimo dibattito televisivo trionfa il leader indipendentista Alex Salmond
Nella foto d'archivio (Keystone) manifestazione indipendentista del 21 settembre 2013 ad Edimburgo
Gli indipendentisti scozzesi tornano a sognare
Il 18 settembre gli scozzesi voteranno se scegliere il distacco dal Regno Unito. Nell'ultimo dibattito televisivo trionfa il leader indipendentista Alex Salmond

LONDRA - Gli indipendentisti scozzesi ci credono come non mai. A tre settimane dal referendum sulla secessione, il trionfo nel secondo dibattito televisivo del loro leader, il primo ministro di Edimburgo, Alex Salmond, permette di guardare con grande speranza al cruciale appuntamento del 18 settembre in cui si deciderà il futuro della Scozia nel Regno Unito.

Salmond arriva a lanciare una nuova sfida al premier britannico David Cameron: vuole confrontarsi in un ultimo dibattito tv fuori programma. Difficile che Cameron accetti. Ma in questo modo Salmond sembra mettere fuori gioco il suo avversario diretto Alistair Darling, l'ex ministro del Tesoro britannico, che guida il fronte degli "unionisti" e che ieri sera non ha retto all'incalzare del primo ministro scozzese.

La prestazione di Salmond è stata definita "pugilistica" dal Times e permette ai secessionisti di sperare in una rimonta nei sondaggi in vista dello storico referendum. Secondo un'inchiesta di Icm per il Guardian, il 71% degli intervistati ha decretato la vittoria per Salmond, contro solo il 29% che si è espresso in favore di Darling.

Il fronte del 'sì' ha poi rielaborato i dati raccolti da Icm nel corso della serata e avrebbe stimato in 49% la percentuale dei favorevoli all'indipendenza: numero da record ma non confermato da osservatori imparziali. Il primo ministro scozzese dopo aver perduto, anche se di poco, il primo confronto, questa volta non si è fatto trovare impreparato.

Alla domanda su quale sia il suo "piano B" sulla moneta da adottare in una Scozia indipendente nel caso in cui Londra si rifiuti, come il governo di David Cameron afferma da tempo, di fare una unione monetaria sotto la sterlina, Salmond ha risposto: "Non ho un solo piano B ma ben tre", aggiungendo di star cercando proprio il "mandato" degli scozzesi per poter negoziare su questo punto col Regno Unito.

Ha poi incalzato Darling sui tagli promessi dall'attuale governo, che "consegneranno migliaia di bambini scozzesi alla povertà" nei prossimi anni e affermato che la sanità sarà migliore in uno Stato indipendente. Il leader del fronte "unionista" ha cercato di difendersi affermando che da laburista è critico nei confronti dei tagli del governo centrale. Ma questo non è bastato a contrastare l'irruenza di Salmond, che ha concluso affermando che la Scozia è un Paese ricco ed è tempo che vada avanti da solo.

ats

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