Secondo gli operatori dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Infanzia, per la prima volta da quando nelle ultime due settimane le famiglie yazide sono cominciate ad arrivare al campo Nawrouz (alla periferia di Al Malikiya), il flusso di persone disperate che si stanno spostando sembra si sia affievolito, senza nuovi arrivi registrati al campo negli ultimi due giorni.
Le agenzie umanitarie si stanno comunque preparando per ulteriori arrivi, ampliando le strutture del campo con la costruzione di servizi igienici supplementari e migliorando l'approvvigionamento idrico.
Secondo gli operatori Unicef c'è stato un costante miglioramento delle condizioni, dato che le agenzie Onu hanno unito le forze con la Mezzaluna Rossa Araba Siriana, le associazioni benefiche locali, il Kurdish Relief Committee e la società civile fornendo cibo, acqua, un riparo, vestiti e medicine.
Anche così, però, le preoccupazioni rimangono, soprattutto per le cattive condizioni sanitarie nel campo e la urgente necessità di acqua pulita, soprattutto con l'attuale grande caldo. Operatori umanitari dicono che i rifugiati yazidi - i bambini in particolare - sono arrivati in Siria in uno stato di estrema stanchezza dopo aver camminato per lunghe distanze nella calura estiva. Ognuno ha una storia da raccontare sul proprio orribile calvario.
L'arrivo dei rifugiati yazidi in Siria, ricorda l'Unicef, si inserisce in un paese che continua ad affrontare le enormi conseguenze umanitarie della guerra civile in corso nel paese, che ha colpito circa 10,8 milioni di persone.