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FRANCIAL'Arco della Défense? Tutto da rifare

03.08.14 - 09:09
La struttura, dopo solo 25 anni, mostra drammatici segni di decadimento
L'Arco della Défense? Tutto da rifare
La struttura, dopo solo 25 anni, mostra drammatici segni di decadimento

PARIGI - I due archi parigini si guardano in cagnesco a distanza, come in una sfida fra vecchio e nuovo. Ma mentre l'Arco di Trionfo dopo quasi 200 anni regge perfettamente la prova del tempo, il suo rivale alla Défense dopo soli 25 anni mostra segni evidenti di decadimento. Anzi, è tutto da rifare.

 

Il Grande Arche da le Défense, gigantesco cubo vuoto di vetro, acciaio e marmo di Carrara inaugurato il 14 luglio del 1989 nell'omonimo moderno quartiere-centro direzionale di Parigi per il bicentenario della Rivoluzione e che al suo interno potrebbe contenere il volume della cattedrale di Notre-Dame, era partito sotto auspici che avrebbero potuto essere migliori: Margaret Thatcher rimase intrappolata all'interno dei bagni quando lo visitò, ospite di François Mitterrand per il vertice del G7, e le sue guardie del corpo dovettero sfondare la porta.

 

Come mettono in evidenza alcuni online francesi, i lastroni di marmo che ricoprono le facciate rischiano ora di sbriciolarsi. Attorno al monumento postmoderno - che cita l'arco napoleonico, al quale è allineato lungo la prospettiva degli Champs-Elysées e l'asse che attraversa il centro di Parigi da est a ovest - è stata creata una zona transennata di sicurezza sul lato nord per evitare incidenti, mentre sulla facciata sud il marmo è stato già sostituito con granito, più resistente. Dal 2010 inoltre, il tetto è chiuso al pubblico dopo il distacco della carrucola dello spettacolare e avveniristico ascensore che percorre il volume vuoto all'interno dell'edificio. Un duro colpo per un monumento che attraeva 250.000 visitatori l'anno.

 

Il cubo è alto 110 metri, largo 112 e profondo 108. L'interno della parete sud è occupato dai ministeri per l'Ambiente e della Casa e ospita uffici senza luce del sole e con soffitti molto bassi. La vita al suo interno "è un po' difficile", ammette oggi l'architetto Paul Adreu, che nel 1986 prese il posto del progettista originario, il danese Johan Otto Von Spreckelsen, dimessosi per motivi di salute. "Avevamo paletti molto stretti: erigere un moderno Arco di Trionfo", spiega Andreu, "e l'aspetto esteriore è stato privilegiato sull'interno. Oggi bisogna rivedere per intero l'organizzazione dell'edificio".

 

I due ministeri ospitati nel gigantesco cubo, le cui finestre affacciano sull'interno, da ottobre avviano lavori di ristrutturazione per 200 milioni di euro che dureranno almeno due anni, con cui si tenterà di ottimizzare lo spazio ristretto e migliorare la coibentazione. Il marmo sarà sostituito per intero. In ogni caso, la speranza è di poter far tornare il pubblico sul tetto, dal quale si ammira un panorama spettacolare sulla città che inquadra Place de la Concorde e i giardini delle Tuileries. Quanto all'interno della parete nord, di proprietà del gruppo assicurativo Axa e della Cassa Depositi, consiste di 32.000 metri quadri di uffici di cui tre quarti sono liberi. E il suo futuro appare più incerto. Non si trovano infatti affittuari e il prezzo è già calato a 320 euro a metro quadro contro i 400 medi nel resto del quartiere.

 

Ats Ans

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