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Sui mercati hanno pesato il nuovo default dell'Argentina e i dati peggiori delle attese sulle nuove richieste di sussidi di disoccupazione negli USA. Tra gli investitori serpeggiano inoltre timori legati all'inasprimento delle sanzioni contro la Russia, che potrebbero avere pesanti ripercussioni sull'economia europea.
Nell'ultima giornata borsistica della settimana, e alla vigilia della Festa nazionale, le cattive notizie internazionali hanno condizionato i titoli finanziari: UBS ha perso l'1,76% (a 15.67 franchi), Julius Bär il 2,37% (a 38.75 franchi) e Credit Suisse l'155% (a 24.74 franchi).
Proprio stamane la seconda banca elvetica ha annunciato di essere pure lei oggetto di un'inchiesta da parte delle autorità americane che stanno indagando sull'operato degli istituti nelle cosiddette dark pool, le piattaforme di scambio di titoli private e alternative alle borse ufficiali.
Il listino principale è stato trascinato verso il basso anche dal gigante dell'alimentare Nestlé (-1,10% a 67.55 franchi) e da Novartis (-1,0% a 79.55 franchi), mentre leggermente più contenuto è risultato l'arretramento di Roche (-0,75% a 264.70 franchi). Nestlé è da un certo tempo sotto pressione: la società presenterà giovedì i risultati semestrali, che secondo gli analisti potrebbero essere inferiori alle attese.
Tra i titoli ciclici forti vendite hanno interessato Adecco, che ha lasciato sul terreno l'1,80% (a 68.20 franchi), mentre la maglia nera della giornata spetta alla volatile Transocean (-2,55% a 36.71 franchi). Soltanto due i titoli in controtendenza rispetto all'andamento del mercato: Syngenta (+0,74% a 324.60 franchi) e Actelion (+0,64% a 109.90 franchi).
Sul mercato allargato Dufry, che ha pubblicato utili semestrali in calo, ha perso il 3,82%.
