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Inchiesta Maroni, la difesa chiede il trasferimento a Roma Gli avvocati segnalano l'incompetenza territoriale dei magistrati milanesi ad indagare
MILANO - La difesa del Governatore lombardo, Roberto Maroni, indagato in relazione a presunte pressioni per far ottenere due contratti a due sue ex collaboratrici, ha presentato in Procura a Milano e presso la Procura Generale della Cassazione un'istanza per chiedere il trasferimento dell'inchiesta dal capoluogo lombardo alla Procura di Roma, segnalando l'incompetenza territoriale dei magistrati milanesi ad indagare.
Nell'inchiesta Maroni è accusato di induzione indebita in relazione a un contratto di collaborazione per due anni con Expo 2015 spa ottenuto da Maria Grazia Paturzo (non è indagata). Per l'altro contratto, invece, assegnato a Mara Carluccio da Eupolis, ente di ricerca della Regione Lombardia, l'imputazione di Maroni è stata modificata da induzione indebita in turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.
In questa tranche dell'indagine sono indagati anche la stessa Carluccio e il manager di Eupolis, Alberto Brugnoli. Per il contratto con Expo2015 spa, invece, è indagato per induzione indebita anche il dg di Expo Christian Malangone. Indagato anche il capo della segreteria di Maroni, Giacomo Ciriello, che secondo l'accusa avrebbe esercitato le pressioni sui funzionari per conto di Maroni.
L'inchiesta nei giorni scorsi è stata trasferita da Busto Arsizio (Varese) a Milano e il procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati l'ha assegnata al pubblico ministero (pm) Eugenio Fusco, che era già titolare dell'indagine quando era in servizio a Busto. Ora la difesa di Maroni, rappresentata dall'avvocato Domenico Aiello, che aveva già presentato un'istanza per segnalare l'incompetenza di Busto, chiede il trasferimento degli atti a Roma. Da quanto si è saputo, la decisione della Procura di Milano e della Procura Generale della Cassazione dovrebbe arrivare entro l'8 agosto.
Ats
