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LIBIAInferno di fuoco

28.07.14 - 23:21
La Libia sprofonda nella spirale del caos. Le immagini impressionanti del fuoco provocato da un razzo che ha colpito i depositi petrolio
Foto Keystone
Inferno di fuoco
La Libia sprofonda nella spirale del caos. Le immagini impressionanti del fuoco provocato da un razzo che ha colpito i depositi petrolio

TRIPOLI - I diplomatici occidentali continuano ad abbandonare la Libia che sprofonda nella spirale incontrollabile del caos mentre nell'area di Tripoli si rischia la catastrofe a causa degli incendi a catena di depositi di carburante colpiti da un razzo durante gli scontri tra fazioni rivali.

Dopo gli americani - che hanno lasciato la capitale libica due giorni fa - a ricevere l'indicazione di partire sono stati oggi i diplomatici tedeschi e austriaci.

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) raccomanda agli svizzeri che si trovano in Libia di lasciare temporaneamente il paese, sempre che sia possibile e in condizioni di sicurezza. L'ambasciata elvetica a Tripoli, protetta da un distaccamento dell'esercito svizzero, rimane comunque aperta e continua ad offrire i propri servizi.

Barack Obama ha convocato oggi una conference call sui teatri di guerra - Ucraina, Medio Oriente e Libia - alla quale hanno partecipato Angela Merkel, Francois Hollande, David Cameron e Matteo Renzi. È necessario un cessate il fuoco immediato tra le milizie a Tripoli hanno sottolineato i cinque leader, condannando qualsiasi qualsiasi uso della violenza per attaccare i civili, intimidire i funzionari, o interrompere il processo politico nel Paese.

Dopo che ieri 100 italiani avevano lasciato la Libia, e sia Berlino sia Londra avevano invitato i propri concittadini ad andarsene, anche 3.000 tra medici e infermieri filippini abbandonano il Paese provocando la reazione del ministero della Salute, preoccupato della penuria di personale sanitario.

Intanto nella zona attorno a Tripoli, dove le milizie combattono per il controllo dell'aeroporto, un deposito di idrocarburi ha preso fuoco e rischia di esplodere dopo che un razzo ha colpito un serbatoio. Le fiamme si sono estese a un secondo serbatoio e i vigili del fuoco, ha detto il portavoce della Compagnia nazionale di petrolio, Mohamed al-Hrari, hanno "lasciato definitivamente la zona a causa dei combattimenti" che nelle ultime due settimane hanno fatto quasi cento morti e 400 feriti.

Il governo libico avverte che si rischia una "catastrofe umanitaria e ambientale dalle conseguenze difficili da prevedere" perché l'incendio è "fuori controllo", e invita la gente a lasciare la zona perché si rischia una "grande esplosione" nel raggio di alcuni chilometri. Nei combattimenti nella zona di Tripoli è stato ucciso un cittadino egiziano, ma dal Cairo è arrivata la smentita della morte sabato di 23 operai sempre egiziani in seguito alla caduta di un razzo sull'edificio dove alloggiavano.

E non sono in molti a sperare che il nuovo Parlamento libico uscito dalle elezioni del 25 giugno, e che dovrebbe iniziare a funzionare il 4 agosto, sia in grado di fermare la violenza. Anche perché la nuova sede è a Bengasi dove solo ieri ci sono stati 38 morti in scontri tra forze speciali libiche e gruppi armati islamici.

ats

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