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CANTONE"Ma in Gran Consiglio ci sono tanti massoni? "Urca"

21.07.14 - 06:19
Antonini, l'anello e gli altri. Il granconsigliere Giancarlo Seitz risponde
Foto Ti Press
"Ma in Gran Consiglio ci sono tanti massoni? "Urca"
Antonini, l'anello e gli altri. Il granconsigliere Giancarlo Seitz risponde

TICINO - Un anello tradisce il candidato Plr Mauro Antonini: è massone. L'argomento è salito agli onori della cronaca.

Il punto è però un altro: diventare massone paga elettoralmente? «L’ex sindaco Giorgio Giudici ne sa qualcosa. Quando andò in lista per il Consiglio comunale, e non era ancora massone, finì ultimo; entrato nella massoneria fu eletto invece subentrante municipale» ricorda Giancarlo Seitz. Il granconsigliere leghista vanta un primato: «Io non sono massone, ma sono nato nel mansardato della loggia massonica di Lugano, dove mio padre era portinaio. Di positivo mi è rimasto addosso il senso del dovere e l’impegno senza tornaconti. Non è sempre così, anche tra gli stessi massoni».

 

Tra gli aspetti meno edificanti vi è l’alone di mistero attorno all’identità dei membri delle logge. Una segretezza che non dovrebbe esistere per chi vuol far politica: «Tutti i candidati che si mettono in lista per le cariche pubbliche dovrebbero essere obbligati a dichiarare: sono nella Massoneria, sono nell’Azione Cattolica, etc. Sarebbe ora che il Cantone intervenisse» dice Seitz. Dopo di che, gli facciamo notare, non avremmo più massoni in politica... «Non penso. Io credo che uno dei grossi difetti della Massoneria sia il nascondersi. Un tempo avevano delle ragioni, ora non più». Ma in Gran Consiglio ci sono tanti massoni? «Urca. Te ne accorgi subito perché quando sono in difficoltà vengono difesi dai “fratelli”».

 

Nomi Seitz non ne fa, e dunque per attribuire patenti di affiliazione bisogna ancora ripescare un servizio pubblicato da L’Inchiesta nel 2000. Pungolato se fosse massone, l’attuale presidente del Gran Consiglio, il socialista Gianrico Corti restò sulle sue: «Conosco bene le logge massoniche. Ma – tagliò corto – non voglio dire se ne faccio parte oppure no». Dieci anni dopo aver aggirato la domanda, nel 2010 al Tempio crematorio di Lugano, lo stesso Corti fu notato, coi guanti bianchi, tra i partecipanti al funerale di Giancarlo Puccio, il Venerabile Maestro della Loggia “Il Dovere”.

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