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CHIASSO / LONDRAUn cartoon che ammalia le Nazioni Unite

24.06.14 - 07:00
"Espero?", il corto animato di Simone Giampaolo, non si ferma e arriva dritto dritto al quartier generale delle Nazioni Unite.
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Un cartoon che ammalia le Nazioni Unite
"Espero?", il corto animato di Simone Giampaolo, non si ferma e arriva dritto dritto al quartier generale delle Nazioni Unite.

CHIASSO/LONDRA - A quasi un anno dalla “prima”, la pellicola – che vuole trasmettere un messaggio ecologico e sociale – continua a collezionare premi e consensi su scala internazionale. “Espero?” è il primissimo cartoon realizzato in animazione 3D nutrito da dialoghi in esperanto, un idioma universale sviluppato sul finire del XIX secolo con l’intento di riuscire a fare meglio comunicare i popoli, auspicando comprensione e pace.

Realizzato nella prima metà del 2013 – con l’apporto della cinese Yifan Hu (direttrice artistica) e del norvegese Henrik Linnes (direttore tecnico), che con Simone, in quel periodo, hanno portato a termine gli studi in animazione digitale al National Centre For Computer Animation della Bournemouth University – in nemmeno dodici mesi il corto è stato selezionato da una quarantina di festival, aggiudicandosi, nel contempo, una lunga serie di riconoscimenti, tra cui quello per il Miglior progetto (Blue-Zoo Productions, Inghilterra) e quello per la Migliore animazione (Ecozine Film Festival, Spagna).

Per il 24enne di Chiasso – che oggi lavora come animatore 3D nella casa di produzione che gli ha conferito uno dei premi (la Blue-Zoo di Londra) – le soddisfazioni comunque non si fermano qui: in questi giorni, infatti, il suo “Espero?” verrà proiettato nientemeno che tra le mura del quartier generale dell’Onu in Kenya e negli Stati Uniti, nel corso di due importanti eventi sul clima, in programma a Nairobi (da ieri fino al 27 giugno) e a New York (dal 30 giugno al 9 luglio). "Gran parte del merito va all’Environmental Film Festival, che lo scorso 20 marzo ha presentato una selezione di cortometraggi sull’ambiente alla National Geographic Society di Washington – ci spiega Simone – Il caso vuole che ad assistere alle proiezioni ci fossero anche alcuni rappresentanti delle Nazioni Unite, i quali, colpiti dalle pellicole, hanno deciso di proporle nell’ambito di queste due straordinarie occasioni…".

 

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