Cerca e trova immobili
ANKARA - Per iniziativa dell'associazione 'Remember 24 April 1915' a quasi un secolo dall'inizio del genocidio degli armeni in Turchia numerosi artisti e intellettuali europei hanno firmato un appello "per non dimenticare" e per "girare una volta per sempre la pagina di un secolo di negazionismo".
Il governo turco si è sempre opposto ad un riconoscimento del massacro di centinaia di migliaia di armeni come un "genocidio" e ha aperto la crisi con i numerosi paesi che lo hanno fatto. L'anno prossimo scatterà il centenario dello sterminio degli armeni durante le grandi deportazioni avvenute in Turchia fra il 1915 e il 1917 nell'ultima fase dell'impero ottomano.
"Nel 1915 - ricorda l'appello firmato fra gli altri da Adam Michnik, Tahar Ben Jelloun, Dario Fo, Charles Aznavour, André Glucksmann, Oliviero Toscani - un milione e mezzo di armeni furono assassinati nell'impero ottomano seguendo un piano stabilito in anticipo ed eseguito metodicamente con lo scopo ultimo di distruggerne la civiltà". "Gli armeni furono così vittime di un genocidio che sarebbe diventato un riferimento funesto per coloro che vennero dopo. Da allora, i governi turchi che si sono succeduti hanno combattuto energicamente per far dimenticare questo triste episodio del passato del loro paese".
"Ancora oggi soprattutto in Turchia - sottolinea l'appello - il semplice fatto di enunciare questa verità storica scatena contro coloro che lo fanno una violenta opposizione, minacce fisiche e in qualche caso perfino la morte. Il negazionismo alimenta il razzismo e l'odio contro gli armeni e altre minoranze non musulmane." I firmatari definiscono l'appello una "iniziativa di giustizia": "come dice Elie Wiesel "il genocidio uccide due volte, la seconda con il silenzio": ciò significa che il negazionismo è la continuazione del genocidio, l'evento più violento al quale possa portare il razzismo. Combattere il negazionismo significa tentare di lenire il trauma trasmesso da una generazione all'altra nelle comunità armene.".
Ats Ans
