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BERNA"Erano teppisti non tifosi"

22.04.14 - 18:23
A Berna infuria la polemica sui disordini nel pre-partita di finale di Coppa Svizzera. Zurigo reagisce e si difende
Foto d'archivio (Tipress)
"Erano teppisti non tifosi"
A Berna infuria la polemica sui disordini nel pre-partita di finale di Coppa Svizzera. Zurigo reagisce e si difende

BERNA - Giocare la finale di coppa svizzera di calcio ancora allo Stade de Suisse? Il consigliere di Stato bernese responsabile della polizia, Hans-Jürg Käser, afferma con convinzione all'ats che in futuro la partita non si dovrà più svolgere nella città federale. Intanto i dirigenti dello Zurigo precisano: non erano nostri tifosi, erano teppisti.

All'indomani dell'incontro tra Basilea e Zurigo, preceduto da atti di vandalismo in città e da scontri con le forze dell'ordine che hanno causato 5 feriti tra gli agenti e almeno 40 mila franchi di danni, si pone la questione di chi pagherà le spese per la sicurezza e se la finale debba necessariamente tenersi proprio a Berna.

La decisione spetta al Municipio, ma una cosa è certa - ha dichiarato Käser: "A Berna non c'è più bisogno di una finale". Già nella serata di ieri il responsabile del dicastero polizia della Città, Reto Nause, aveva accusato i tifosi di non aver rispettato l'intesa che era stata raggiunta con le autorità.

E sul tema è intervenuto anche il sindaco di Berna, Alexander Tschäppät, il quale alla radio RSF ha detto: la finale appartiene alla città federale "ma non a tutti i costi". Sono state prese tutte le misure necessarie per rendere possibile la festa del calcio "ed è frustrante che 50-100 idioti non abbiano voluto attenersi alle regole", ha commentato il sindaco.

Dopo gli incidenti dello scorso anno, infatti, la Città aveva messo in forse l'autorizzazione per lo svolgimento della partita, che alla fine è stata concessa. Concessa anche la marcia dei tifosi attraverso la vie del centro storico.

Il concordato anti-hooligan, che assegna più mezzi alle autorità, ha mostrato di funzionare, secondo Käser. Grazie ad esso il municipale bernese Nause ha potuto negoziare direttamente con le associazioni di tifosi. "E' stata data nuovamente una possibilità ai fan, ma quelli dello Zurigo l'hanno colta nel modo peggiore".

Ora si presenta il problema dei costi per la sicurezza tra la Città e l'Associazione svizzera di football (ASF). Quest'ultima ha lasciato intendere che potrebbe contribuire con un massimo di 200'000 franchi, ma vuole verificare se la sicurezza concerne l'interno o l'esterno dello stadio. Ai circa 40 mila franchi di danni già stimati bisognerà aggiungere il valore della merce rubata in un negozietto di souvenir. Secondo certi media parte della refurtiva sarebbe stata riportata al negoziante.

Nel pomeriggio di fuoco, prima che iniziasse la partita, la città federale è stata teatro di veri e propri atti di vandalismo, con numerose vetrine e finestre di abitazioni infrante, automobili danneggiate. Gruppi di scalmanati se la sono presa con le forze dell'ordine, che hanno adoperato proiettili di gomma e idranti. Alla fine i fermati sono stati 45, tutti tifosi zurighesi. Quindici di essi sono rimasti in carcere, a disposizione degli inquirenti, fino ad oggi, quando sono stati rimandati a casa. In maggioranza hanno meno di 30 anni (c'è anche un minorenne) e dovranno rispondere di varie accuse, che vanno dalla violenza ai danneggiamenti. Cinque gli agenti feriti, alcuni dal lancio di pietre e altri per lo scoppio di petardi.

Zurigo reagisce: erano teppisti non tifosi

La dirigenza dello Zurigo calcio non ci sta a riconoscere che le colpe di quanto accaduto nella città vecchia di Berna cadano tutte sui suoi tifosi. Il responsabile della sicurezza Martin Guglielmetti ha dichiarato all'ats che gli autori dei vandalismi sono teppisti mescolatisi con i fan.

Una cinquantina di essi, che non rientrano affatto nella categoria dei "supporter", sono saliti a bordo del treno speciale diretto a Berna. Una volta in stazione si sono incamminati verso lo stadio tutti insieme, attraverso le vie della città vecchia. Nessuno tra i capi del tifo organizzato si è accorto che nella comitiva si era intrufolato il gruppo di facinorosi, ha precisato Guglielmetti, il quale ha tenuto a segnalare che davanti ad un negozio di souvenir i veri tifosi dello Zurigo si sono schierati a difesa della vetrina, presa di mira dai teppisti per un saccheggio.

ats

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