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UCRAINA / RUSSIABandito per cinque anni il leader dei tatari

22.04.14 - 10:32
Mustafà Zhemilev replica: "La Russia dovrebbe riabilitare se stessa"
Foto Keystone / AP Pavel Golovkin
Bandito per cinque anni il leader dei tatari
Mustafà Zhemilev replica: "La Russia dovrebbe riabilitare se stessa"

MOSCA - Il leader dei tatari di Crimea, Mustafà Zhemilev, è stato bandito per cinque anni dalla Russia, compresa la Crimea, territorio storico della piccola comunità musulmana che ha boicottato il referendum per l'annessione: lo rende noto su Facebook Lilia Muslimova, portavoce del 'parlamento' dei tatari locali.

 

I tatari di Crimea non hanno "bisogno di una riabilitazione da parte della Russia", è semmai la Russia che "si dovrebbe riabilitare dinanzi" ai tatari "per i crimini del 1944". Ad affermarlo è proprio Zhemiliev (a capo del parlamento della minoranza musulmana dal 1991 al 2013) che risponde così per le rime al decreto firmato ieri da Putin per la riabilitazione dei tatari e di altre minoranze della Crimea dopo le deportazioni staliniane.

 

"Perché hanno deciso di promulgare questo decreto dopo l'occupazione del nostro territorio - afferma Zhemiliev, citato dall'agenzia ufficiale ucraina Ukrinform - è una domanda interessante per noi".

 

Il leader storico dei tatari, che è anche un deputato ucraino del partito di Iulia Timoshenko 'Patria', sostiene che "la Russia avrebbe dovuto definire la deportazione come un crimine di guerra subito dopo la nascita della Federazione russa nel 1991, assumendosi degli obblighi per il ritorno e la sistemazione dei tatari di Crimea nella loro terra d'origine".

 

Il decreto di Putin contiene "delle misure sociali ed economiche", ma anche per "lo sviluppo delle autonomie culturali nazionali" e per "l'apprendimento delle lingue dei popoli oppressi".

 

Nel 1991 la Russia ha adottato una legge per la riabilitazione dei popoli perseguitati (legge che l'Ucraina non ha invece mai adottato) che dà diritto a degli indennizzi.

 

Ats Ans

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