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IRANCondannata a morte potrebbe salvarsi se confessa

19.04.14 - 19:00
Ha ucciso a coltellate un uomo che secondo la difesa voleva violentarla. La possibilità di perdono è stata prospettata dal figlio della vittima
Archivio Keystone
Condannata a morte potrebbe salvarsi se confessa
Ha ucciso a coltellate un uomo che secondo la difesa voleva violentarla. La possibilità di perdono è stata prospettata dal figlio della vittima

TEHERAN -  Potrebbe essere graziata, ma solo se dirà "la verità", la giovane iraniana condannata a morte per aver ucciso a coltellate un uomo che secondo la difesa voleva violentarla. La possibilità di perdono è stata prospettata dal figlio della vittima in dichiarazioni ad un giornale pubblicate oggi.

"Nelle sue confessioni, lei ha dichiarato che un uomo era nell'appartamento quando mio padre è stato accoltellato, ma si rifiuta di indicarne l'identità", ha detto Jalal Sarbandi, figlio del funzionario del Ministero dei Servizi segreti, Morteza Abadolalì, la cui uccisione è al centro del processo.

In dichiarazioni al quotidiano Etemad, l'uomo ha aggiunto che "se dice la verità sarà perdonata, altrimenti subirà la legge del taglione", quindi la condanna morte che in Iran si pratica per impiccagione (più di 170 quelle eseguite quest'anno, in almeno due casi su donne).

Sul caso della donna che rischia la condanna, Reyhaneh Jabbari, c'è attenzione da parte dell'Onu e anche artisti iraniani si sono mobilitati per salvarla. La condanna a morte in Iran può essere commutata nel pagamento di una forte ammenda se i parenti della vittima lo consentono.

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