Due sconosciuti hanno tentato di entrare nella stanza del tedesco per documentare la sua sofferenza e piazzarla al miglior offerente
GRENOBLE (Francia) – Non c'è pace per Michael Schumacher. Non c'è pace per il campione tedesco.
Impegnato in una difficile lotta per tornare a essere quel che era, l'ex pilota di Formula 1 ha, nella sua tragica condizione, fin da subito catalizzato l'attenzione di milioni di fan e curiosi. La maggior parte di questi, straziata, si è stretta attorno allo sfortunato 45enne come si fa con un parente o un amico.
Molti avrebbero voluto avvicinarlo, toccarlo, accarezzarlo, per tentare di incitarlo, di spingerlo verso la luce in fondo al tunnel. Altri invece hanno tentato di approfittare della situazione semplicemente per arricchirsi.
Due giorni dopo il ricovero in terapia intensiva, un uomo ha tentato di avvicinare il tedesco e, per superare il cordone di sicurezza, si è travestito da prete. Un megalomane, un tifoso, un cacciatore di notizie? Non si è saputo. L'unico fatto certo è che è stato smascherato e allontanato.
Un altro episodio del genere si è verificato due settimana fa quando, eludendo in un primo momento il controllo degli agenti dell'ospedale, due uomini sconosciuti, probabilmente parenti di qualche altro paziente della struttura, hanno nuovamente tentato di avvicinare Schumi.
L'intenzione di questi, come appurato in seguito, era quella di fare delle foto all'ex campione per poi tentare di rivenderle al miglior offerente. Fortunatamente i due sono stati bloccati da un membro del personale ospedaliero appena prima del loro ingresso nella stanza di Michael.