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CANTONEImmigrazione di massa, come attuare la richiesta del popolo?

11.04.14 - 15:38
Il Consiglio di Stato ha incontrato Mario Gattiker, direttore dell'Ufficio federale della migrazione: "Siamo consapevoli della specificità ticinese"
Foto Ti-Press Pablo Gianinazzi
Immigrazione di massa, come attuare la richiesta del popolo?
Il Consiglio di Stato ha incontrato Mario Gattiker, direttore dell'Ufficio federale della migrazione: "Siamo consapevoli della specificità ticinese"

BELLINZONA - Sono passati poco più di due mesi dal "Sì" popolare all'iniziativa UDC contro l'immigrazione di massa. In quella domenica di febbraio il Governo federale aveva assicurato il suo impegno affinché venissero attuati al più presto i dispositivi di legge conformi alle richiesta del popolo svizzero. Oggi il Gruppo cantonale di accompagnamento per l'attuazione del nuovo articolo costituzionale 121a - creato all'indomani del voto del 9 febbraio - ha incontrato il direttore dell'Ufficio federale della migrazione Mario Gattiker.

 

Prima dell'incontro, il Consigliere di Stato e membro del Gruppo di accompagnamento Paolo Beltraminelli e Mario Gattiker,  hanno tenuto una conferenza stampa, a cui ha partecipato anche il Cancelliere Giampiero Gianella. Nell'incontro sono state esposte una serie di valutazioni e richieste indirizzate al rappresentante federale arrivato a Bellinzona.

 

Paolo Beltraminelli, nel suo intervento, ha precisato che nel gruppo di cui Gattiker è presidente non vi sono rappresentanti provenienti dal Ticino, ma che i contatti sono stretti e la collaborazione è più che soddisfacente. Al gruppo di lavoro il Governo cantonale trasmetterà "un documento snello, di un paio di pagine, in cui sono illustrate le aspettative di attuazione del Ticino".

 

"Il Ticino è molto diverso rispetto a tutto il resto della Svizzera" - ha detto Beltraminelli riferendosi alla massiccia presenza di lavoratori frontalieri in Ticino - "l'associazione padronale svizzera oggi dice che i frontalieri non sono da considerare alla stessa stregua degli stranieri. I ticinesi, invece, non la pensano in questo modo, e dobbiamo dare una risposta a questa richiesta. I frontalieri e il dumping salariale che ne consegue creano disagi sociali al territorio”. Beltraminelli, rivolgendosi a Gattiker, ha spiegato che in Ticino è presente una distorsione del mercato del lavoro che si ripercuote negativamente sul mercato. "Quando un'azienda svizzera delocalizza in Europa dell'est si grida allo scandalo. Ma è altrettanto uno scandalo avere una ditta svizzera che si sposta ed opera in Ticino, e assume solo manodopera straniera", ha dichiarato il Consigliere di Stato.

 

Dopo Beltraminelli è stata la volta di Gattiker, che ha manifestato la sua comprensione per la situazione ticinese: "Nessun Cantone in Svizzera ha visto un aumento così importante di cittadini stranieri e di lavoratori frontalieri. Siamo consapevoli della specificità e della complessità ticinese ed è giusto ora affrontare la problematica". "Siamo all'inizio del processo - ha continuato Gattiker -. Non sono venuto qui a dare già delle risposte, ma ad ascoltare delle proposte. Ed è ora necessario instaurare un dialogo tra le diverse parti in gioco, cantoni e parti sociali".

 

Da Berna dovrebbero arrivare entro fine anno le prime proposte di attuazione. I mesi scorrono veloci e, come ha detto Beltraminelli nel suo intervento, "il tempo stringe". Certo è che il cammino sarà irto di ostacoli. Il Ticino non ha le stesse problematiche di altri cantoni e nella Confederazione le realtà locali hanno, ognuna, diverse sensibilità e aspettative.    

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