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PRIME IMPRESSIONICadillac CTS – Non solo un’alternativa

08.04.14 - 14:03
Sfruttando la tecnica della pluripremiata ATS, ecco un’altra Cadillac che non t’aspetti: lussuosa e comoda si, ma anche spiccatamente dinamica. Inoltre costa poco ed è "all inclusive". Cosa le manca per "sfondare" in Europa?
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Cadillac CTS – Non solo un’alternativa
Sfruttando la tecnica della pluripremiata ATS, ecco un’altra Cadillac che non t’aspetti: lussuosa e comoda si, ma anche spiccatamente dinamica. Inoltre costa poco ed è "all inclusive". Cosa le manca per "sfondare" in Europa?

CHE LINGUA PARLA? - Siamo nei dintorni di Lisbona, lungo una strada ricca di curve che dall’entroterra ci porta verso la costa atlantica. È una bella giornata e visto il tipo di percorso abbiamo selezionato la modalità “Sport”. L’avantreno sfoggia una precisione davvero accurata aiutata da uno sterzo diretto anche se – come tutti gli elettromeccanici – non particolarmente comunicativo, il 2 litri turbo con i suoi 276 cv e 400 Nm non manca certo di grinta e non ti fa rimpiangere un V6 mentre il cambio automatico è sufficientemente veloce e piacevole da sfruttare con le palette posizionate dietro il volante. Quale auto stiamo guidando? Non una tedesca, ma ad occhi chiusi avremmo potuto tranquillamente dire di si, tale è il salto avanti fatto da Cadillac nel giro di pochi anni. Stiamo invece guidando una CTS, il modello che da sempre sta al centro del marchio statunitense. Se vi state chiedendo perché vada così bene in curva, la risposta è semplice: tecnicamente non è nient’altro che una versione allungata della Cadillac ATS, la piccola berlina che si è già potuta fregiare del titolo di più grande rivale della BMW Serie 3. E scusatemi se è poco.

A SCUOLA DI INGEGNERIA - Il segreto delle nuove Cadillac sta in un voluto cambiamento di rotta con il quale si vuole finalmente raccogliere qualche cliente anche al di fuori degli stati uniti. Il che, da un punto di vista tecnico, significa accantonare le comode ma dinamicamente terrificanti grandi ammiraglie con assetatissimi V8 per offrire qualcosa di più concreto che possa piacere agli europei e agli asiatici senza perdere la stima del mercato di casa propria. Così la CTS ha iniziato a vestirsi con dell’alluminio e perdere 128 chili di massa, si è ridistribuito il peso in modo tale che fosse quasi al 50/50 tra i due assi e si è lavorato per raggiungere un coefficiente aerodinamico (Cx) pari a 0,29. Se penso alle automobili che il marchio sfornava anche solo poco più di un decennio fa, queste potevano tranquillamente sognarsi le andature che riesce a raggiungere l’attuale CTS. Si tratta per l’appunto di una grande berlina che è piacevole da guidare in modalità comfort, con una silenziosità di rilievo e un cambio automatico che praticamente non lo senti, ma altrettanto facile e poco impegnativa nella modalità Sport, con una motricità assai affidabile e una potenza molto sfruttabile ai medi regimi. Per paragonarla alla concorrenza potremmo piazzarla tra una Mercedes-Benz Classe E ed una BMW Serie 5.

QUALITÀ DI LIVELLO - Ma un’automobile che vada bene su strada è solo una parte del pacchetto che interessa agli europei: serve anche la qualità, in particolare quando punti a stelle a tre punte, eliche e quattro anelli. E Cadillac negli anni è sempre rimasto il classico marchio di lusso americano che, di fatto, bada piuttosto al sodo. Anche su questo fronte, già a partire dalla ATS con la quale condivide parecchia componentistica interna, v’è stata un’inversione di tendenza. Non solo troviamo pelle, rifiniture in vero legno, fibra di carbonio o alluminino, ma anche l’assemblaggio dei materiali si profila su un livello assai elevato. A questo si aggiungono tecnologie d’intrattenimento curate (citiamo CUE – infotainment di casa Cadillac dal notevole appeal tecnologico – nonché la strumentazione interamente digitale e personalizzabile in quattro parametri) e numerosi dispositivi di sicurezza già visti e conosciuti su altri modelli. Insomma: la dotazione è davvero ricca e molto è addirittura offerto di serie: sedili in pelle riscaldati e ventilati, impianto audio Bose, sospensioni adattive Magnetic Ride e tanto oltre sono offerti già dall’allestimento “base” per un prezzo che parte da 59'900 franchi. Un vero affare per una grande berlina che ti trasmette la percezione del lusso e con la quale non ti dispiacerebbe nemmeno troppo sederti dietro e lasciarti condurre dall’autista, vista la generosità dello spazio.

LE ESIGENZE EUROPEE - Come scheletro, come base, la CTS ha le giuste qualità, ma a volte nemmeno queste bastano. Cosa serve di più agli automobilisti europei? La trazione integrale? Quella c’è, fortunatamente, e i concessionari svizzeri sono già contenti prevedendo che le CTS a trazione posteriore resteranno delle mosche bianche sul nostro mercato. Per quanto possa essere potente e poco assetato, oltre che non particolarmente oneroso nella manutenzione trattandosi di un semplice quattro cilindri, in Europa se si vuole vendere tanto serve un motore a gasolio che la CTS purtroppo non ha ma che apparentemente sarebbe in fase di sviluppo. Ma forse nelle terre elvetiche, dove la benzina ha comunque una percentuale ancora piuttosto alta di estimatori in confronto alla media Europa, non è detto che per il momento possa comunque essere sufficiente. Del resto la Svizzera è lo Stato in cui Cadillac ha la quota di mercato più alta rispetto a tutti gli altri paesi europei. E visti i nuovi prodotti, è destinata a cresce ulteriormente.

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