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È il drammatico racconto di un testimone chiamato a deporre al quarto giorno del processo a Pretoria a carico dell'atleta
PRETORIA - "Mi ricordo cosa disse quando arrivai sul posto; 'Le ho sparato, pensavo fosse un ladro e le ho sparato". È il drammatico racconto di un testimone chiamato a deporre al quarto giorno del processo a Pretoria a carico di Oscar Pistorius, l'atleta sudafricano accusato dell'omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp.
Il testimone è il medico Johan Stipp, un vicino di casa di Pistorius, che ha ricordato i momenti concitati di quella sera del 14 febbraio dello scorso anno quando Reeva era esanime a terra, dopo essere stata colpita da 4 colpi di arma da fuoco.
Fu proprio Stipp, che abita a pochi metri dall'abitazione di Pistorius, il primo a recarsi sul posto dopo aver sentito gli spari. Il medico ha raccontato di aver trovato Reeva a terra, colpita mortalmente, con i brandelli del tessuto del cervello misto al sangue e ai capelli.
"Pistorius era lì, piangeva e pregava che Reeva venisse salvata. Continuava a ripetere che avrebbe dedicato la sua vita e quella di Reeva a Dio se fosse sopravvissuta", ha detto.
Mentre il medico descriveva quanto accadde quella sera, fornendo dettagli grafici, Pistorius ha abbassato la testa, si è messo le mani sulle orecchie e ha iniziato a piangere sommessamente. Il processo è stato aggiornato a domani.
Ats Ans
