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SALONE DI GINEVRA - APPROFONDIMENTOIl futuro dei SUV di Volkswagen è tutto qui

06.03.14 - 12:29
Ha due porte e un tetto amovibile: la moderna T-ROC rappresenta il primo tassello di una offensiva della casa tedesca nel mondo dei SUV. Ce ne parla Heinz-Jakob Neusser, responsabile dello sviluppo tecnico del marchio.
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Il futuro dei SUV di Volkswagen è tutto qui
Ha due porte e un tetto amovibile: la moderna T-ROC rappresenta il primo tassello di una offensiva della casa tedesca nel mondo dei SUV. Ce ne parla Heinz-Jakob Neusser, responsabile dello sviluppo tecnico del marchio.

GINEVRA - Com’è ovvio che sia e come spesso accade ai saloni dell’auto, questo è solo un prototipo. Il suo obiettivo: tastare il polso ad esperti del settore, giornalisti specializzati, pubblico e potenziali clienti sull’entusiasmo dimostrato nei confronti del progetto. Un progetto che fa parte di un’ampia offensiva mondiale del marchio Volkswagen che vuole intensificare la sua presenza nel settore degli Sport Utility Vehicles (SUV) in tutto il globo, con particolare attenzione a Cina e Stati Uniti d’America, ma anche India ed Europa. Con i suoi 4,18 metri di lunghezza è più grande del concept Tagiun (3,86 metri) in arrivo tra circa due anni ma anche più piccola della futura Tiguan (quella attuale misura 4,43 metri) e si posizionerebbe quale variante SUV nella categoria “Golf”, trattandosi però di un prodotto considerevolmente diverso, come ci tiene a specificare il Dr. Heinz-Jakob Neusser, membro della direzione di Volkswagen nonché responsabile delle sviluppo tecnico.

"Sebbene vi siano tanti componenti in comune nel pieno della filosofia nata con il nostro pianale MQB" spiega Neusser, "con la T-ROC non abbiamo semplicemente alzato una Golf: per quello ci sono le versioni Alltrack che continueremo a fare come nel caso della Passat. Questo perché tra una Alltrack e un SUV il cliente vuole una posizione di guida completamente diversa: anziché leggermente distesa come su un’automobile tradizione piace quella che noi chiamiamo una posizione di “comando”, più seduta che permetta di avere una migliore visibilità dall’altro di ciò che circonda il veicolo.”

Ciò un po’ ci disorienta è il posizionamento del veicolo. La Tiguan appartiene alla categoria dei SUV medi, derivato quindi dal settore d’appartenenza delle Golf. Ora invece Neusser ci dice che sarà un eventuale modello di serie derivato della T-ROC a far parte di quella categoria. Non c’è il rischio di farsi troppa concorrenza?

“La Tiguan ha un clientela ben consolidata che intendiamo mantenere. La prossima generazione sarà leggermente più grande ma manterrà un’impostazione e una linea molto classica cosicché i clienti attuali possano continuare ad identificarvisi: subirà la stessa evoluzione che adottiamo per Polo, Golf e Passat. Questa T-ROC andrà invece a colpire una clientela più emozionale, più giovanile. Non per niente mostra qualche stravaganza come il tetto amovibile per trasformarla in una “Targa” e le sole due porte, oltre all’infotainment a forma di tablet e il design più audace…”

Ma se proprio ci si vuole distinguere, creare qualcosa di diverso per la clientela giovane, come mai non mantenere il concetto a due porte? Tutto sommato la Range Rover Evoque esiste anche con due sole porte.

“Qui a Ginevra vogliamo scoprire quali sono i riscontri sul prototipo in questione. Qualora fossero già ottimi non escludo che potremmo avviarne lo sviluppo per la versione di serie anche nel giro di qualche settimana e quindi arrivare con il prodotto finito nel 2017, se così non dovesse essere vediamo cosa ne pensano gli altri importanti mercati. Dalla T-ROC, in ogni caso, nascerà una versione con carrozzeria a cinque porte. Quello che abbiamo voluto dimostrare è che siamo comunque disposti a creare dei derivati di questi SUV, perché no con carrozzeria a due porte un lunotto posteriore spiovente. Tutto, ovviamente, se vi sarà richiesta…”

Molti costruttori propongono SUV unicamente con la trazione anteriore in quanto sostengono che non vi sia sufficiente richiesta. Ovviamente la trazione integrale genera più costi di sviluppo al costruttore nonché un prezzo d’acquisto e costi di gestione più elevati al cliente finale. Lei è del parere che possa esistere un SUV senza trazione integrale?

“Io sono dell’idea che un SUV come il T-ROC debba anche avere la trazione integrale per coerenza con la tipologia di veicolo, ma non solo. In effetti ci sono clienti a cui non serve e che quindi non è disposta sobbarcarsi costi aggiuntivi.”

La T-ROC nasconde quindi più di un solo veicolo: oltre ad un eventuale SUV che si potrebbe posizionare tra una Taigun e una Tiguan cela il linguaggio stilistico che si vorrebbe applicare a questa tipologia di veicoli, nonché l’apertura da parte del costruttore tedesco, a dare vita ai cosiddetti “derivati”, ovvero versioni particolari e stravaganti per una clientela più giovanile e modaiola.

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