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STATI UNITIOnu, metà dei redditi del globo all'8% della popolazione

29.01.14 - 20:09
L'otto per cento della popolazione mondiale guadagna la metà dei redditi totali mentre il restante 92 per cento è costretto a spartirsi l'altra metà
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Onu, metà dei redditi del globo all'8% della popolazione
L'otto per cento della popolazione mondiale guadagna la metà dei redditi totali mentre il restante 92 per cento è costretto a spartirsi l'altra metà

NEW YORK - L'Undp, agenzia dell'Onu per lo sviluppo, rinnova l'allarme per le diseguaglianze del mondo: in un rapporto che riecheggia temi sollevati dal presidente americano Barack Obama nel discorso sullo Stato dell'Unione, l'amministratrice dell'organizzazione Helen Clark ha messo in guardia che le crescenti disparità di reddito globali pongono nuovi rischi per la stabilità economica e politica del Pianeta.

"È il paradosso del nostro tempo", ha detto la Clark, ex primo ministro neozelandese che molti additano all'Onu come il prossimo segretario generale alla scadenza del mandato di Ban Ki moon. Se Obama, nel discorso al Congresso ha puntato i riflettori sulle diseguaglianze tra ricchi e poveri negli Usa, il rapporto dell'Undp scopre che le disparità economiche sono aumentate dell'11 per cento in due decenni (tra 1990 e 2010) nei paesi in via di sviluppo.

Nei giorni scorsi uno studio della ong britannica Oxfam aveva puntato i riflettori su un dato impressionante: la fetta di ricchezza nelle mani delle 85 persone più ricche del Pianeta equivale a quella della metà della popolazione mondiale più povera.

La maggioranza delle famiglie nei paesi del Terzo Mondo - oltre il 75 per cento della popolazione di quelle nazioni - vive in società dove il reddito è distribuito tra ricchi e poveri in maniera meno equa di quanto non fosse negli anni Novanta, si legge nello studio dell'Undp secondo cui questo trend, non contrastato, ha il potenziale di "scardinare le fondamenta dello sviluppo e della pace sociale". Le diseguaglianze si sono allargate soprattutto in paesi come Cina e India: nazioni dalla crescita robusta ma la cui ricchezza non è equamente distribuita e dove "i progressi economici, anziché alleviare le disparità, le hanno esacerbate".

Secondo la Clark la tendenza non è irreversibile: una delle azioni chiave è quella di creare opportunità di impiego di qualità. A suo parere, uno dei problemi della globalizzazione è che ha "proceduto in maniera molto deregolata". Di qui la necessità di una maggiore vigilanza sul commercio internazionale e i flussi finanziari senza peraltro eliminare la capacità del settore privato di generare profitti.
ats ans

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