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LUGANO"No, non è arte, è lavoro". Eppure...

05.12.13 - 14:40
Il meraviglioso mondo di Shout, allo Spazio 1929 di Lugano fino al 12 gennaio
Foto Ti Press
"No, non è arte, è lavoro". Eppure...
Il meraviglioso mondo di Shout, allo Spazio 1929 di Lugano fino al 12 gennaio

LUGANO - Lasciami entrare, entrare. Trapassare. Trasfigurare. Trasfigurazione della realtà. Arte. “No, non è arte, è lavoro”. Eppure.

Ricominciamo… “Lasciami entrare” è l’azione desiderata dallo spettatore nell’osservare un prato disegnato in blugrigio tenue, che fa da sfondo al parco immaginato di una ipotetica New York. Entrare e poi inseguire a distanza lo scrittore Saul Bellow, noi e lui, noi e un parco, un mondo, una vita essenziali. Quella probabilmente da tutti ascoltata nel buio calmo di una notte, a tu per tu con il silenzio. Entrare in un’idea, in un concetto, e trapassare il muro che è nella mente per raggiungere la meraviglia. Questo è quello che vorrebbe fare uno spettatore nell’osservare le illustrazioni di Shout. Arte.

 

“No, non è arte, è lavoro”, insiste Alessandro Gottardo, “il mio è un lavoro, ascolto i clienti, quello che vogliono, preparo le bozze, propongo le mie idee per sviluppare il tema, raggiungere lo scopo, concludere il lavoro. Non so se farò il salto successivo, quello legato all’arte con la A maiuscola. Conosco me stesso, riesco a creare quando ho un fine lavorativo, altrimenti preferisco distrarmi, metto giù la matita e viaggio”.

 

Contorni semplici, linee nette che si intersecano con le idee, piccoli stratagemmi per esprimere un significato profondo ma in chiave leggera e ironica, stimolando il sorriso che non ride e fa pensare. Alessandro Gottardo conosciuto con il nome Shout, illustratore 35enne, da metà ottobre sta esponendo 60 illustrazioni allo Spazio 1929 di Lugano in via Ciseri 3. Prima personale in Svizzera dell’artista di Pordenone i suoi lavori sono stati scelti tra quelli che ha disegnato per la rivista Internazionale dal 2006 al 2013. Si tratta di immagini realizzate per articoli di cronaca e racconti brevi, per i numeri speciali di “Storie” di dicembre, “Viaggi” di agosto, e per il calendario di Internazionale del 2013. Alessandro vive a Milano e ha collaborato con giornali come il New York Times, il New Yorker, TIME, Esquire, Wired, l’Economist e il National Geographic, e con case editrici come Random House, Penguin Books e minimum fax. Ha esposto i suoi lavori a Londra e Los Angeles; ha ricevuto molti premi internazionali tra cui tre Gold Medals e tre Silver Medals dalla Society of Illustrators NY e la Gold Medal dalla Society of Pubblication Designers.

 

“I miei lavori sono spesso legati agli articoli - ci spiega Alessandro - ma mantengono un significato anche senza che lo spettatore conosca il contenuto dell’articolo. A un certo punto della mia vita ho deciso di sviluppare un mio preciso stile e ho provato a portarlo avanti. Mi sono concentrato sull’idea, sul concetto, insomma sul cosa, non tanto sul come. Pochi fronzoli e l’idea deve essere chiara a chi la guarda. Gioco meno sui colori, le prospettive, i dettagli. Il mio stile è stato apprezzato, e dal 2006 lo porto avanti. Lavoro prevalentemente con giornali e aziende fuori dall’Italia. È chiaro che lo stile è condizionato dalla volontà del cliente, o meglio ci sono alcuni diktat da rispettare, ecco perché non posso considerare quello che faccio Arte. Proprio perché ho delle finalità da raggiungere, che sono quelle volute dal cliente”.

Eppure...

 

La mostra chiuderà il prossimo 12 Gennaio 2014. Info su www.spazio1929.ch

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