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CASTELGRANDEIl club dei 50

19.03.13 - 16:00
La memoire des vins suisses presenta la sua scelta dei vini
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Il club dei 50
La memoire des vins suisses presenta la sua scelta dei vini

Giovedì 14 marzo si è svolta a Castelgrande la presentazione, da parte della Mémoire des vins suisses, dei 50 vini svizzeri ritenuti i più pregiati. 

L'associazione nata a Zurigo nel 2002, il cui comitato è composto da quattro giornalisti vinicoli e altrettanti produttori, ha lo scopo di aumentare la notorietà dei vini svizzeri in patria e all'estero, studiandone contemporaneamente l'evoluzione e la loro longevità. Per questo ha creato un magazzino dove ogni anno vengono stoccate 60 bottiglie di un unico vino per ogni produttore.

Requisiti di base: ottima qualità e originalità.

Spesso si sente parlare di vini che potrebbero invecchiare molto, ma che per vari motivi, non si trovano più in commercio. Creando il magazzino l'associazione non solo permette di avere un archivio vinicolo svizzero, ma dà anche la possibilità agli interessati, una volta all'anno, di degustare vini di una certa età, proponendo verticali particolarmente interessanti. Assaggiando lo stesso vino prodotto in quattro annate consecutive si permette all'appassionato di comprendere il potenziale di invecchiamento. Uno splendido lavoro, insomma.
 
Estremamente accattivante la variazione dei preziosi vitigni selezionati: Bondola (unico autoctono del Ticino), Completer, Räuschling, Heida e molti altri oltre ai classici Pinot Nero, Merlot e Chasselas. Una buona opportunità dunque di ampliare le proprie conoscenze avvicinandosi a realtà poco conosciute. Insieme ai rinomati "rivoluzionari" produttori svizzero tedeschi, che hanno saputo portare un rinnovamento nella vinificazione ticinese attraverso un'impronta bordolese, rappresentano il Cantone anche Feliciano Gialdi, Giorgio Rossi, Anna von der Crone con Paolo Visini e Meinrad Perler.
 
Il Ticino è certamente ben rappresentato, anche se andrebbe tenuto un occhio attento sull'evoluzione dei prodotti del territorio. Se penso alla nostra realtà cantonale mi viene spontaneo pensare che, come spesso accade, qualche allievo abbia superato il maestro. A questo punto non posso fare a meno di riflettere sulla capacità dei "magnifici quattro" di trasformare il numero chiuso del club dei 50 in una realtà più dinamica e realistica. 
 
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