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SVIZZERA47enne dell'Oberland bernese abusa sessualmente di 44 bambini

07.02.13 - 14:00
Per il tramite di Internet, un 47enne dell'Oberland bernese si spacciava per una ragazza, allo scopo di attirare le ignare vittime in trappola. Una volta nelle sue mani, le fotografava nude e poi minacciava di mostrare le foto ai genitori o alla scuola per non far rivelare quanto successo.
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47enne dell'Oberland bernese abusa sessualmente di 44 bambini
Per il tramite di Internet, un 47enne dell'Oberland bernese si spacciava per una ragazza, allo scopo di attirare le ignare vittime in trappola. Una volta nelle sue mani, le fotografava nude e poi minacciava di mostrare le foto ai genitori o alla scuola per non far rivelare quanto successo.

Sembra essere il caso più eclatante di abuso sessuale di bambini riscontrato in Svizzera da quando questo tipo di crimini sono oggetto di statistica da parte della polizia.

Il pedofilo in questione, stando alla notizia riportata ieri nelle varie edizioni di 20minuti della Svizzera e della stampa nazionale, ha escogitato uno stratagemma con il quale gli ignari bambini cadevano nella sua trappola con una certa facilità: infatti, spacciandosi per una ragazza desiderosa di fare nuove conoscenze, proponeva di incontrare questi ragazzini inconsapevoli del fatale inganno.

L'inchiesta del Ministero pubblico cantonale dovrà appurare le modalità e l'effettiva portata di quanto successo per tutto quanto perpetrato da questo individuo. Per il momento sembra che gli si possa contestare la fattispecie criminale in 28 casi, mentre che per i casi restanti l'indagine dovrà stabilire ancora tutti gli elementi probatori dell'inchiesta.

Le vittime, come del resto anche i famigliari, sono tuttora seguiti da team di specialisti. L'identità, come pure tutte le fattispeci, sono oggetto del più totale riserbo, pertanto non trapela nulla su cosa abbiano dovuto subire le vittime nella mani del loro carnefice come pure (ovviamente) in merito alla loro identità.

Resta ancora aperto il dibattito sull'opportunità o meno (alla stessa stregua di quanto viene attuato da diverse polizie cantonali nell'ambito dell'"Hooliganismo", e forse anche per rapporto al fatto di quanto siano miti le pene detentive comminate a pedofili che si rendono colpevoli di tali crimini), sull'opportunità di pubblicare per sempre i dati anagrafici con foto per coloro i quali si macchiano di tali nefandezze, anche per mettere in pari un bilancio tra "popolarità a periodo indeterminato" del pedofilo agli occhi della società e la sofferenza con cui la sua vittima deve convivere per il resto della sua vita.

Caccia alle streghe? Pena commisurata alla sofferenza della vittima?

Il dibattito è aperto.

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