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L'eleganza è soggettiva e spesso viene confusa con lo stile, la moda o l'essere fashion. Tu come la definiresti?
Secondo Honorè de Balzac l’eleganza è la capacità di non fare nulla come gli altri lasciando però credere che lo sia, e deve essere praticata ovunque, sia in società sia fra le proprie mura domestiche. Per il vocabolario invece la questione si fa più semplice, almeno in apparenza, perché si parla di una persona che denota grazia, finezza e buon gusto. Qualità innate o che si possono acquisire?
Per i fautori della spontaneità l’eleganza è legata ad un atteggiamento, mentre per altri è una questione di stile che, con le dovute istruzioni, si può far proprio. Dunque sarebbe sufficiente non esagerare con le griffe, non mostrare troppa pelle, seguire la regola di indossare un capo largo con uno stretto, non riempirsi di bijou, non sfoggiare un’abbronzatura estrema ma soprattutto rimanere fedeli al proprio stile per apparire eleganti in ogni occasione. Troppo semplice per essere vero? Così sembra.
Per Franca Sozzani, direttrice di Vogue Italia, l’eleganza non è racchiusa in un vestito ma in un gesto, un movimento della mano, un’espressione del viso. Non è nemmeno legata alla bellezza, all’altezza o al peso, ma è un dono naturale. Dunque chi non la possiede dovrà rassegnarsi a vivere una vita da persona sciatta e trasandata? Non proprio. Il consiglio è quello di riuscire a capire e crearsi il proprio stile per apparire, se non proprio eleganti, almeno ricchi di personalità.
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