BELLINZONAIl linguaggio segreto dei cani

Era il 1986 quando Graeme per una strana coincidenza salvò Annie da morte sicura, in una trafficata via di Londra. 

Nello spazio di qualche anno l'interazione con Annie cambiò radicalmente la sua vita. 

Arrivò ad avere e a lavorare con 16 cani contemporaneamente utilizzando un lignuaggio diverso per ognuno di loro a dipendenza del loro carattere. 

 

Noto come l'uomo che conosce il linguaggio dei cani ha messo a punto semplici ma rivoluzionarie tecniche per capire come ragiona il nostro cane e come farsi capire da lui.

Il suo metodo è basato sulla dolcezza e sulla pazienza perché, sostiene Sims, educare un cane significa stabilire con lui un patto di amicizia. 

Il suo approccio è efficace con tutti i tipi di cane, anche quelli che sono un po' problematici perché hanno subito violenze o abbandoni. Il metodo di Graeme Sims crea fra l'uomo e l'animale un meraviglioso rapporto di affetto e fiducia.

La caratteristica principale di un cane che è stato abbandonato e quindi ha avuto diversi padroni rispetto a un cane che vive da sempre nella stessa famiglia è la paura, elemento che agisce a diversi livelli e si manifesta in diverse situazioni.

Il compito più difficile ma più gratificante è far sentire il proprio cane, qualunque sia la sua storia, al sicuro, farlo sentire a casa.

 

A dire il vero sono più ragioni.

Durante i miei seminari in Italia ho incontrato Nadia, che risiede a Bellinzona. Fra una sessione e l'altra mi ha spesso parlato della Svizzera e del Ticino in particolare e questo mi ha molto incuriosito. L'essere stato invitato mi permette finalmente di approfondire di persona quanto appreso dai suoi racconti.

Inoltre ho un ricordo della mia infanzia che mi lega alla Svizzera. Da bambino ho vissuto a Londra e ho avuto due vicini di casa svizzeri, due orologiai.

In passato ho viaggiato regolarmente in Germania per lavoro e ho avuto la possibilità di visitare l'Austria. Spesso mi è stato detto che oltre le montagne c'era la Svizzera. Il pensiero mi ha affascinato, ma non ho mai potuto andarci.

Ora è giunto il momento!

 

Tutti hanno provato almeno una volta il disagio di trovarsi in un Paese di cui non si conosce la lingua: è lo stesso disagio che prova il nostro cane quando non comprende il nostro modo di comunicare. Il vero linguaggio da usare con un amico a quattro zampe è basato su elementi non verbali. Molto spesso i padroni, anche se ben intenzionati, non lo comprendono e inviano segnali ambigui, sbagliati o contraddittori. Questo nuovo libro si concentra sul training non verbale e ci guida in tutte le fasi del rapporto cane-padrone, compresa la più delicata e dolorosa, quando siamo chiamati a dire addio al nostro fedele amico.