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LUGANOMarco Carta e l'album della maturità

19.06.12 - 07:37
In previsione dello showcase che terrà venerdì 22 giugno alle 21 tra le mura del Temus di Agno, Marco Carta si racconta e racconta il suo ultimo album, "Necessità lunatica" (Warner, 2012).
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Marco Carta e l'album della maturità
In previsione dello showcase che terrà venerdì 22 giugno alle 21 tra le mura del Temus di Agno, Marco Carta si racconta e racconta il suo ultimo album, "Necessità lunatica" (Warner, 2012).

LUGANO - Per il cantautore cagliaritano il biennio 2008/2009 è stato inevitabilmente il periodo della svolta, prima con la vittoria ad Amici e qualche mese dopo con il trionfo al Festival di Sanremo: "Ovviamente la mia vita è completamente cambiata. Per forza di cose mi sono dovuto staccare dalla mia terra e dai miei familiari ma, d’altra parte, se vuoi perseguire i tuoi sogni, questo è uno dei prezzi da pagare…"

Marco, come potresti descrivere questo tuo quarto disco?
È l’album della mia maturità: ascoltando le dodici canzoni raccolte al suo interno si percepisce immediatamente una crescita artistica…

Il titolo, inoltre, è piuttosto curioso…
Credo sia in grado di descrivere molto bene questa mia metamorfosi, questi miei cambiamenti…

Ti riferisci prevalentemente ai testi?
Non solo, anche se ovviamente, alla fine, giocano uno dei ruoli fondamentali…

Parli di un’evoluzione musicale… Tra le righe, quindi, fai una critica agli album precedenti?
No, gli altri tre riflettono semplicemente un altro momento della mia vita. Anche se all’interno del disco d’esordio, “Ti rincontrerò” (Warner, 2008) avrei preferito pubblicare degli inediti invece di una serie di cover…

Quale di quei brani hai sentito più vicino?
Direi “E tu” di Claudio Baglioni e “La donna cannone” di Francesco De Gregori.

Quali erano invece i tuoi punti di riferimento musicali prima di incontrare il successo?
Anche se non hanno una grande connessione tra di loro, potrei citare Alex Baroni, Luther Vandross, Aretha Franklin, Lucio Battisti e Vasco Rossi…

Secondo me, invece, qualche connessione c’è: Battisti, per esempio, ha raccolto a piene mani le influenze soul e r&b di personaggi come Wilson Pickett, con cui, peraltro, ha anche collaborato… Da quanto mi dici, anche tu prendi spunto da quel contesto, non è così?
Forse, ma non completamente, anche perché, a prescindere dal genere, alla fine ascolto le canzoni che mi fanno stare bene…

Quale rapporto hai con la musica della tua terra, la Sardegna?
Sono molto attaccato alle mie radici, ma non alla musica, non riesco a sentirla dentro di me… Anche se a proporla sono degli artisti straordinari… Ricordi, per esempio, i Tazenda?

Ad Amici, lo scorso aprile, hai avuto l’opportunità di duettare con Miguel Bosé, ricordo che avete cantato “Si tú no vuelves”…
Miguel ha un carisma unico, anche quando parla è una cosa impressionante. Abbiamo fatto le prove la stessa sera del duetto e in quell’occasione mi ha fornito alcuni ottimi consigli di cui ho fatto tesoro…

Chi è per te Maria De Filippi?
Per me non è una mamma come dicono tanti miei colleghi, ma una grandissima professionista a cui voglio molto bene…

A tua madre hai dedicato la quinta traccia di “Necessità lunatica”…
Certo. Purtroppo l’ho persa quando avevo dieci anni e quella canzone, “Ti voglio bene”, racconta di lei e di me. Appartiene soltanto a noi due…

MS
 

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