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TICINOSogni ad occhi chiusi

11.05.12 - 07:00
Saul Branca, psicologo e psicoterapeuta, direttore Istituto Ricerche di Gruppo, ci spiega alcuni perché delle visioni oniriche notturne.
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Sogni ad occhi chiusi
Saul Branca, psicologo e psicoterapeuta, direttore Istituto Ricerche di Gruppo, ci spiega alcuni perché delle visioni oniriche notturne.

Cominciamo dall’inizio: da dove nascono esattamente i sogni? “Come psicanalista dico che i sogni nascono dall’inconscio” risponde Saul Branca “dalla parte più profonda e inconsapevole di noi stessi. Avere un sogno ricorrente spesso è il segnale di un elemento traumatico che fatica ad essere digerito, dove per traumatico intendo qualche cosa che ha sollevato delle emozioni non digerite, non necessariamente un qualche cosa legato a un vissuto catastrofico”.

In commercio troviamo libri e siti internet che aiutano ad interpretare i sogni catalogandoli per simboli, cosa ne pensa? “Sono una grande semplificazione del sogno, il quale generalmente ha un contenuto molto personale e dunque privo di simboli che possono essere uguali per tutti” continua il Dottore “In un’ottica freudiana esiste però un linguaggio che fa capo ad una serie di simboli universali, la Simbolica, ma resta una parte relativamente ridotta del contenuto onirico”.

Perché spesso ci si sveglia sul più bello o sul più brutto? “Per certi aspetti il lavoro del sogno consiste nel proteggere il dormiente dall’ansia,” ci spiega Branca “quando questo però non avviene si crea un livello d’ansia tale che porta al risveglio. In caso di un sogno piacevole invece è importante che quest’ultimo non risulti troppo appagante, altrimenti ci sveglieremmo senza il desiderio di cercare soddisfazioni nella realtà. In pratica dobbiamo conservare una parte di desiderio inappagato per poterlo investire nella vita quotidiana”.

Qual è il vostro sogno ricorrente? Ricordate sempre ciò che sognate?

Diteci la vostra!

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