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PRIMA PROVAL'Audi A8 è un'ibrida per gli industriali. Si, ma cinesi!

26.04.12 - 16:42
È stata progettata in Europa pensando alla Cina. La meccanica è la stessa già vista su A6 e Q5, ovvero più sensata della concorrenza.
Audi
L'Audi A8 è un'ibrida per gli industriali. Si, ma cinesi!
È stata progettata in Europa pensando alla Cina. La meccanica è la stessa già vista su A6 e Q5, ovvero più sensata della concorrenza.

BEATI GLI ULTIMI? - Guardandola da un punto di vista pessimista potremmo dire che l’A8 è il fanalino di coda tra le ammiraglie ibride, nel senso che è arrivata per ultima e fino a due anni di ritardo se pensiamo all’esordio delle versioni “ecologiste” di Serie 7, Classe S e Panamera. Addirittura cinque se pensiamo alla Lexus. Guardandola da un punto di vista ottimista potremmo invece dire che, essendo appunto arrivata per ultima, ha potuto imparare dagli errori commessi da chi l’ha preceduta. In un certo senso è proprio così, perché se la concorrenza ha sempre avuto la stupida (passatemi il termine) idea di abbinare al motore elettrico dei plurifrazionati a benzina con cilindrate esagerate, l’Audi ha puntato su un più modesto e sensato 2 litri da turbo da 211 cavalli; lo stesso della Golf GTI per intenderci. Escludendo la Porsche Panamera – che per inciso reputiamo la migliore ibrida attualmente sul mercato – tutte le altre hanno sempre gravato sul portafoglio dei suoi conducenti con un consumo sempre e molto superiore non soltanto a quello dichiarato (ormai si sa…), ma pure rispetto a quello di una rispettiva motorizzazione a gasolio, rendendo quindi nulli gli sforzi tecnici nonché il prezzo di listino maggiore.

DALL'EUROPA ALLA CINA - Ok, l’A8 ibrida non consuma i 6,3 L/100 km dichiarati, ma quelli da noi rilevati nella prima prova si sono assestati poco sopra gli 8 litri AL 100. Un valore rispettabile, non certo miracoloso, ma quantomeno inferiore a quello di una TDI da 245 cavalli. Anche se non di molto, tant’è che a taluni qualche dubbio potrebbe ancora venire, specie considerando il prezzo d’acquisto superiore (98'900 franchi della Diesel contro 108'500 della ibrida). In ogni caso, di questo sembra che ad Ingolstadt non se ne preoccupino più tanto. Da europei potremmo pensare che il motivo risiede nel fatto che molti queste tipologie di automobili le acquistano solo per questioni di immagine  così da poter dire “ehi, guarda, guido una ibrida: quindi sono ecologista, sono avanguardista, sono uno di tendenza, sono tante altre cose”. Ma pensando a livello globale ecco svelato il trucco: il suo mercato principale sarà la Cina, paese in cui il Diesel alimenta una percentuale esigua del parco veicoli circolante, ed i giovani manager sembrano essere sempre più attenti a far si che le loro auto (ma le loro aziende no) siano “pulite”. E a passo lungo, naturalmente.

LA BATTERIA INGOMBRA IL BAULE - Ma parliamo della tecnica: abbiamo già detto che il motore a benzina da 211 cavalli è stato trapiantato dall’attuale Golf GTI, mentre il motore elettrico di cavalli ne ha 55, la sua batteria – oltre ad ingombrare quasi metà del baule (i litri scendono da 510 a 330) – ha un’autonomia di soli 3 chilometri ma è in grado di portare l’ammiraglia teutonica fino a 100 km/h nella sola modalità elettrica. All’atto pratico si nota che in effetti la propulsione elettrica è più vigorosa della media, anche se non ancora quanto si potrebbe desiderare. La buona notizia è che oltre a ridurre i consumi alle basse velocità, il motorino elettrico ha lo scopo di supportare quello a benzina quando l’acceleratore è a tavoletta. Combinati entrambi erogano una potenza di 245 cavalli, una coppia di 480 Newtonmetri e la fanno scattare da 0 a 100 km/h in 7,7 secondi spingendola poi fino a 235 km/h. Tornando poi all’aspetto ecologico sono naturalmente presenti lo start/stop così come il recupero dell’energia in frenata, mentre rilasciando completamente il pedale dell’acceleratore entro i 160 km/h il motore scenderà al regime “minimo” lasciandovi veleggiare. Tutte cose che le hanno permesso di omologare le emissioni di CO2 in appena 147 g/km.

RESTA SEMPRE UN'OTTIMA AMMIRAGLIA - Questa A8 ibrida, insomma, è un buon compromesso. Migliorabile, certo, ma sempre “meno peggio” di molti visti in precedenza. Sulle autostrade tedesche senza limiti di velocità si riuscivano infatti a mantenere medie velocistiche dignitose nel più assoluto silenzio e nel massimo del comfort, come ben si addice ad un’ammiraglia di questo calibro. Nelle strade a tutte curve si notava invece che non ha comunque perso un briciolo del suo bel piglio dinamico, che ripaga del poco peso che grava sull’asse anteriore ma che viene un po’ penalizzato da quello aggiuntivo al posteriore. Ad alcuni dispiacerà che sia solo disponibile con la trazione anteriore, non tanto per le doti dinamiche che poco interessano agli ecologisti (ma che comunque non vengono penalizzate), quanto più per le eventuali escursioni invernali verso le piste da sci. Da giugno in poi, mese in cui verrà commercializzata, significherà che avrete ancora a disposizione qualche mese per provvedere ad un eventuale “tender”. Anche perché provarci con degli pneumatici da 19 pollici, è alquanto sconsigliato…

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