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TICINONadia Ghisolfi, "Più sostegno alle famiglie ticinesi"

06.04.11 - 19:29
Sta volgendo ormai al termine la serie di interviste ai candidati al Consiglio di Stato. Oggi è il turno di Nadia Ghisolfi, candidata al Governo per il Partito Popolare Democratico
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Nadia Ghisolfi, "Più sostegno alle famiglie ticinesi"
Sta volgendo ormai al termine la serie di interviste ai candidati al Consiglio di Stato. Oggi è il turno di Nadia Ghisolfi, candidata al Governo per il Partito Popolare Democratico

Qual è il dossier più importante che secondo lei dovrebbe essere affrontato qualora venisse eletto Consigliere di Stato? Quale dipartimento sceglierebbe se fosse eletta al Consiglio di Stato?
"Il dossier da affrontare dipende dal Dipartimento. Ogni Dipartimento ha delle priorità: nel settore della Sanità è necessario impedire un aumento dei costi ed un accesso alle cure a due velocità (per i ricchi e per i meno ricchi), così come è necessario anticipare l’evolversi della popolazione, dei suoi bisogni, e proporre soluzioni adeguate alle nuove realtà. Per quel che riguarda i temi legati alla socialità, alla famiglia ed alla sicurezza: è necessario prendere in mano la questione del disagio giovanile. Affrontare il problema dal punto di vista della scuola, della famiglia e della sicurezza. Incentivare nuove forme di lavoro. Territorio ed Energia: garantire dei servizi di qualità su tutto il territorio cantonale. Permettere a tutte le regioni di svilupparsi e non di andare a ritroso di un solo grande Polo. Puntare su nuove forme di approvvigionamento energetico e diventare il più possibili indipendenti, creando nuovi posti di lavoro e ricchezza. Mondo del lavoro: permettere ad ogni giovane di formarsi ed entrare nel mondo del lavoro.
Premesso che qualsiasi Dipartimento andrebbe bene, se proprio volessi sbilanciarmi direi quello dell’educazione. I temi legati alla formazione ed allo sviluppo delle competenze mi stanno particolarmente a cuore. Soprattutto in quanto credo che la scuola giochi un ruolo sempre più importante nella nostra società, anche a livello di gestione di problemi personali".

Cosa ne pensa di questa frase: "Un giovane con meno di 30 anni disoccupato è la più grande sconfitta di uno Stato".
"Un solo giovane non rappresenta la più grande sconfitta. Una sconfitta per lo Stato c'è invece quando la disoccupazione riguarda una percentuale troppo alta della popolazione e di giovani in particolare, formati in professioni ormai sature, non adeguatamente indirizzati al momento della scelta, o che  - nonostante lavorino - fatichino ad arrivare a fine mese".

Lavoro e dumping salariale. Servono misure concrete. Quali secondo lei?
"L’introduzione di contratti collettivi di lavoro nei diversi settori, penso ad esempio alla vendita dove la mancanza di un CCL crea attualmente proprio questo tipo di problematica, sarebbe una soluzione che andrebbe sicuramente in questa direzione. Il CCL permette di avere delle basi contrattuali uguali per tutti (in modo che l’assunzione ad esempio, di un frontaliere, non diventa più vantaggiosa dal punto di vista economico)".

Sanità, quali misure intenderebbe promuovere per contenere l'aumento dei premi delle casse malati?
"Credo che il passaggio dal reddito imponibile a quello disponibile per l’attribuzione dei sussidi sia già un passo avanti concreto nella giusta direzione. Si potrebbe andare oltre e pensare a dei premi che variano in base al reddito".

Sottoceneri ricco, Sopraceneri che procede a fatica. Cosa fare per diminuire il divario?
"Le misure messe in atto di recente con la nuova politica regionale e i nuovi enti regionali di sviluppo potranno aiutare ad andare nella giusta direzione. È necessario che ogni comprensorio collabori e sviluppi le proprie potenzialità. Ogni regione è complementare alle altre. Bisogna riconoscere il valore delle risorse naturali cercando anche di sfruttarle a fini economici. Puntare sulle energie rinnovabili, cercando nuove innovazioni, potrebbe essere una soluzione. Investire in un turismo di qualità (strutture, pacchetti, accoglienza,... il paesaggio c'é già!)"

Negli ultimi anni si è messo in risalto il problema di un Cantone che sta invecchiando. Come intende affrontare la problematica?
"L'invecchiamento della popolazione non deve essere visto come un aspetto negativo. Bisogna però rendersi conto che la società sta cambiando e sempre più sarà così. Gli aspetti positivi possono essere visti ad esempio nella creazione di nuovi posti di lavori nel campo sanitario e sociosanitario. Sarà importante anche pensare a forme di aiuto diretto / indiretto per le famiglie. Non è compito diretto dello Stato incentivare ad avere figli o meno,  è però compito dello Stato creare le condizioni favorevoli affinché una famiglia possa decidere con serenità di avere dei figli".

Ticino, criminalità e sicurezza. È davvero un problema reale?
"Negli ultimi anni si sono registrati un numero maggiore di episodi rispetto al passato soprattutto per quel che riguarda le rapine e le aggressioni, che destano naturalmente più scalpore perché maggiormente violente; basti pensare ai recenti avvenimenti sulla fascia di frontiera. C’è una questione importante da non dimenticare quando si parla di sicurezza: la percezione della realtà e la realtà spesso non corrispondono. Può succedere che il cittadino non si senta sicuro, anche se le statistiche indicano una situazione stabile per quanto riguarda l’andamento dei reati. Fatta questa premessa, i ticinesi giustamente vogliono sentirsi sicuri quando camminano per strada la sera, nelle loro case, ecc. e l’esigenza di maggiore sicurezza è sempre più sentita, così come la percezione di un aumento della criminalità. La violenza è purtroppo presente anche nelle scuole (bullismo) e un’ulteriore fenomeno che desta preoccupazione riguarda lo spaccio di droga. La sicurezza è un bene primario ed è sempre stato un valore aggiunto della Svizzera. Per far fronte a queste ed a nuove necessità, e garantire una reazione immediata, è quindi fondamentale continuare a destinare adeguate risorse e mezzi finanziari".

Come giudica la chiusura al traffico del tunnel del San Gottardo per circa 900 giorni per permettere il risanamento della galleria?
"Non possiamo restare isolati dal resto della svizzera, la nostra economia (intesa in senso lato, includendo quindi anche il turismo) ne risentirebbe in modo gravissimo.La costruzione per tempo di un secondo tubo (pur mantenendo le sole due corsie) è necessaria".

Oggi si tende a una svolta eco-sostenibile. Su che piano mette la questione ambientale per il Ticino?
"Anche in questo settore bisogna cercare di applicare una politica eco-sostebile traendo comunque dei benefici. Guardare alle energie rinnovabili come una nuova fonte per sviluppo di posti di lavoro, know-how, innovazioni, ecc. Pensare ad investimenti a corto e lungo termine che permettano di diminuire i consumi, con quindi l'obiettivo di frenarne il continuo aumento: attraverso il risanamento degli stabili per esempio, e nuove costruzioni che rispettino standard ecologici. Incentivare l'utilizzo dei mezzi pubblici migliorando l'offerta, promuovere il car-sharing, le automobili elettriche o ibride. Sono tutte misure che possono avere delle ripercussioni positive anche sull'economia. Basta volerlo".

Uno dei temi caldi della campagna elettorale è quello dei frontalieri? Prevede suoi interventi in CdS?
"Per affrontare il problema dei frontalieri è necessario analizzare in quali settori questi sono maggiormente occupati e capire esattamente come influenzano il mercato del lavoro ticinese. Si diceva prima del dumping salariale: se davvero si assume un frontaliere perché "costa" meno, l'introduzione di CCL potrebbe ovviare a questo problema (in determinati settori). Un'altra misura da adottare e sulla quale concentrarsi, anche se a lungo termine, è il perfezionamento dell'orientamento professionale e scolastico per i nostri giovani. Bisogna cercare, nel limite del prevedibile e secondo gli interessi del singolo, di indirizzare i giovani verso una professione che possa dar loro degli sbocchi concreti, e che non li indirizzi dritti in disoccupazione mentre altre professioni sono "libere" di essere occupate da altri". 
 
Voto agli stranieri? Sì o no? E perchè?

"No, perché se vogliono votare possono seguire la normale procedura per la naturalizzazione".

Di cosa necessita il cantone oggi?
"Di una svolta. Di un nuovo modo di fare politica, che riavvicini la politica alla gente ed ai problemi concreti".

Quali sono i mali del Canton Ticino?
"La disaffezione delle persone alla politica ed ai politici. Se non c'é partecipazione alla vita politica, alle decisioni, ecc., crolla il principio della democrazia".

Perchè le persone dovrebbero votarla?
"Perché ho voglia di portare avanti dei progetti concreti per migliorare questo nostro Cantone".

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