Cerca e trova immobili

TICINOQuando i liberali capiranno la minaccia leghista, sarà troppo tardi

04.04.11 - 14:17
Nenad Stojanovic, granconsigliere PS
None
Quando i liberali capiranno la minaccia leghista, sarà troppo tardi
Nenad Stojanovic, granconsigliere PS
LUGANO - I responsabili del Partito liberale radicale (PLR) sono in allarme. Temono di perdere il secondo seggio in governo a vantaggio della Lega. A pochi giorni dalle elezioni lanciano appelli all’elettorato. Disperano. E sperano. Che alla fine non vada tutto così male come prevedono i sondaggi.
 
In questi momenti uno potrebbe essere tentato di provare la classica Schadenfreude, il piacere per la sfortuna altrui. Perché, come vedremo fra poco, il PLR se lo merita. Ma resisto alla tentazione. Vedo infatti nella Lega, nelle sue idee e nei suoi proclami, una minaccia per la convivenza civile e la democrazia nel nostro Cantone che non va sottovalutata. Non possiamo tacere di fronte a un movimento autoritario e anti-democratico nel suo interno che incita all’odio, alla violenza, alle discriminazioni, al disprezzo di diritti umani fondamentali. E non sopporto più tutti quelli non leghisti – di destra, centro o sinistra, rossi, verdi o gialli che siano – che dicono: “su alcune cose la Lega ha ragione”, “la Lega ha fatto anche cose buone”, “la Lega dice ciò che la gente pensa”. Anche Mussolini su alcune (poche) cose aveva ragione e aveva fatto anche (poche) cose buone. Ma non per questo il nostro giudizio morale e politico sul suo operato debba essere altro che una condanna ferma. E se la Lega dice davvero “ciò che la gente pensa”, allora perché abbiamo bisogno di una stampa libera (che permette alle cittadine e ai cittadini di farsi un’opinione autonoma sulla cosa pubblica), del pluripartitismo, delle elezioni? Basterebbe un giornale di regime (il Mattino), il partito unico (la Lega) e le elezioni farsa (in seno alla Lega non organizzano nemmeno quelle per scegliere i candidati alle elezioni, siccome l’unico a decidere è il presidente a vita, sic!). Non a caso sono proprio questi gli elementi che caratterizzano tutti i sistemi autoritari e totalitari. Ieri come oggi.
 
No, non proverò alcun piacere se la Lega diventerà il primo partito di governo il 10 aprile. Ma non userò il mio voto per venire in soccorso al PLR. Innanzitutto perché spero ancora che il secondo seggio possa, semmai, andare alla sinistra. (In effetti, sempre stando ai sondaggi, gli elettori del PS, dei Verdi e dell’MPS-PC superano, insieme, sia il PLR, sia la Lega.) Ma anche e soprattutto perché responsabili della crescita della Lega sono in buona parte gli stessi liberali radicali.
 
Sono loro che per anni – attraverso i municipali PLR di Lugano, in posizione di maggioranza assoluta o relativa – hanno permesso (e forse voluto) che le aziende parapubbliche – Aziende industriali di Lugano (AIL) e CasinòLugano SA – cofinanzino il giornale della Lega con oltre 150’000 franchi all’anno. Sono loro che – sin dagli anni di Marina Masoni, lasciata poi cadere da Bignasca – avevano sostenuto la Lega vedendo in lei un alleato per la politica degli sgravi fiscali. Ricordate con quale entusiasmo il PLR di Lugano accoglieva e festeggiava Marco Borradori la sera delle elezioni? Chissà se lo faranno anche fra qualche anno, quando Borradori diventerà sindaco di Lugano.
 
Un altro esempio. Negli ultimi 20 anni rappresentanti di peso del PLR hanno rilasciato spesso e volentieri interviste al Mattino della Domenica, contribuendo quindi a conferire al domenicale leghista quella legittimità che non merita. Se osservate soltanto gli ultimi 15 numeri del Mattino, apparsi negli scorsi quattro mesi, potrete vedere che ben 30 esponenti del PLR si sono prestati a questo gioco: dal consigliere di Stato Gendotti (19.12.2010) all’ex vicepresidente PLR e l’ex capogruppo Lotti (27.3.2011), dall’attuale capogruppo in Gran Consiglio Vitta (23.1 e 20.2.2011) al capogruppo in Consiglio comunale di Lugano Badaracco (30.1 e 27.2.2011), dal consigliere nazionale Cassis (13.3.2011) al suo collega Abate (12.12.2010), dall’ex presidente Merlini (13.3.2011) al deputato Righinetti (23.1, 13.2, 13.3 e 2.4.2011)…
 
Se il PLR ha quindi sostenuto per anni la Lega, politicamente e finanziariamente (per di più con soldi pubblici), perché meravigliarsi se il 10 aprile sarà chiamato a saldare la fattura?
 
Comunque vada, vi è da sperare che il PLR, dopo il 10 aprile, faccia una riflessione seria e riconsideri il suo atteggiamento accondiscendente verso questo partito populista. A cominciare dal sostegno finanziario al Mattino tramite le AIL e CasinòLugano. Non so perché, ma l’intuizione mi dice che questo mio augurio non si realizzerà, sia che il PLR perda, sia che mantenga il secondo seggio. “Forse un giorno lo capiranno”, mi dice un amico liberale e sinceramente anti-leghista. Forse. Ciò che è certo, è che a quel punto sarà troppo tardi.

Nenad Stojanovic

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE